"La provincia di Savona è spezzata in 3. Si certifica l'assenza di autorevolezza soprattutto della politica provinciale che dovrebbe fungere da regia".
Il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa sbatte ancora una volta i pugni sul tavolo e lo fa proprio a qualche giorno dalle frane che stanno martoriando la provincia di Savona. Dalla caduta di detriti a distanza di qualche giorno tra Varigotti e Noli zona Malpasso, passando per il crollo della Sp12 in località Santuario e i cedimenti avvenuti sull'Aurelia a Celle e ancora prima a Varazze. Senza contare gli altri smottamenti nelle diverse parti del savonese soprattutto in Val Bormida tra Carcare e Cosseria in località Cornareto.
E il dito è anche puntato sui cantieri sull'A6 Torino-Savona diventati un vero e proprio cruccio per gli automobilisti.
"È la fotografia di ciò che sono capaci di rappresentare i nostri politici a livello provinciale, regionale e nazionale. È una vergogna, ogni volta che ci sono due gocce d'acqua c'è la riviera di ponente tagliata in due, ed un danno per tutti - spiega Pasa - Non c'è nessun politico eletto in provincia di Savona che questo problema qui lo sbatta sui tavoli della Provincia, della Regione e dei Ministeri. Non è più ammissibile e accettabile".
"A Genova città e provincia ci sono decine di progetti, di cantieri, nuove infrastrutture ferroviarie, portuali, viarie. A Savona è tutto immobile, fermo, obsoleto. Rischia di precipitare e di rimanere totalmente isolata. È un problema per le imprese, per i pendolari, i lavoratori, gli studenti, il turismo - puntualizza il segretario della Camera del Lavoro savonese - Non è più accettabile, ci sono solo promesse da marinaio. È fermo il tavolo provinciale sulle infrastrutture, quello regionale, ministeriale, anche laddove si possono trovare soluzioni tipo Funivie è tutto bloccato".
"Partendo dai problemi infrastrutturali storici della provincia, dal documento che Cgil, Cisl e Uil che avevano presentato nel giugno del 2021 e dal fatto che qua non si muove nulla. Ci dicono tutti quanto siamo bravi ma rimane lettera morta, non si ha autorezza politica per chiedere risposte" ha concluso Andrea Pasa.