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Attualità | 14 marzo 2024, 17:11

Savona, alle Officine svincolati 4.000 metri quadrati prima riservati all'artigianato e ora destinati a servizi

Dopo il passaggio in consiglio la pratica dovrà tornare in Regione. Palazzo Sisto ha chiesto la monetizzazione dei parcheggi

Savona, alle Officine svincolati 4.000 metri quadrati prima riservati all'artigianato e ora destinati a servizi

La Seconda Commissione Consiliare del Comune savonese ha approvato la variante al piano urbanistico del centro commerciale "Le Officine", ampliando la destinazione d'uso di alcuni spazi originariamente destinati alle sole attività artigianali, per allargarne la possibilità di utilizzo di quegli spazi.

Con la variante in questione, l'area per gli spazi destinati a uso artigianale era di 9mila metri, ora vengono ridotti a 5mila con 4mila destinati a servizi; non sono previsti nuovi spazi commerciali, che sono già saturi, ma servizi ed esclusione di possibilità di aprire sale da gioco o sale slot, con previsione di apertura di studi medici, studi veterinari o ambulatori medici.

Per ciò che riguarda i parcheggi, il Comune prevede di monetizzare la parte che sarebbe destinata a posti auto pubblici considerato che nell'area non se ne rileva carenza.

"Ci sono alcune indicazioni per le quali la proposta di delibera di andare in parziale adeguamento - ha detto l'assessore all'Urbanistica Ilaria Becco - si sostanzia in due elementi; uno di questi è l'indicazione della Regione che nel suo parere non consentirebbe la monetizzazione degli standard a parcheggio, ma richiederebbe il reperimento dei parcheggi all'interno dell'area interessata. Su questo tema la nostra proposta di parere è di un adeguamento parziale. Per i parcheggi pubblici abbiamo già 1.000 metri quadrati di posti in più rispetto a quanto previsto quando era stato approvato il piano e quindi qualunque modifica di destinazione d'uso non creerebbe uno standard aggiuntivo a quello presente. La monetizzazione ci consente di aver risorse che possono essere investite su parcheggi che in altre zone ne hanno bisogno o in opere pubbliche".

La pratica, dopo l'approvazione in Consiglio, passerà alla Regione e si dovrebbe così una chiudere una pratica che ha avuto tempi èiù lunghi del previsto.

"Era il luglio del 2022 quando abbiamo trasmesso la pratica alla Regione - ha spiegato l'assessore Becco - e abbiamo avuto i pareri nel novembre 2023 , ben oltre il termine perentorio dei 120 giorni".

Elena Romanato

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