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Politica | 10 marzo 2024, 09:48

Parco fotovoltaico nelle aree ex Acna, Marazzo (Cengio Cambia): "Ipotesi da prendere al volo"

Il capogruppo di opposizione boccia il progetto parco eolico sul Monte Cerchio: "Evitiamo l'ennesimo scempio delle nostre colline"

Parco fotovoltaico nelle aree ex Acna, Marazzo (Cengio Cambia): "Ipotesi da prendere al volo"

Anche il gruppo di opposizione "Cengio Cambia" ha preso posizione in merito alla questione parco eolico sul Monte Cerchio: "In questi giorni molti hanno scritto della riunione di amministratori di vari comuni svoltasi a Saliceto per affrontare questa ipotesi. In tale occasione la totalità degli amministratori, insieme a associazioni e gruppi ha espresso perplessità per il progetto e decisa contrarietà alla sua realizzazione", commenta il capogruppo Massimo Marazzo. 

"L’ex sindaco di Camerana, Giacchino, ha poi rilanciato, come alternativa alla posa del parco eolico, l’ipotesi di una centrale fotovoltaica nelle ex aree Acna; questo progetto, in se non nuovo, potrebbe presentare in questo dato momento storico del nostro paese, qualcosa di positivo se le Regioni interessate e l’azienda Eni sapranno sedersi attorno a un tavolo e parlarne".

"Io e gli altri consiglieri di minoranza, pensiamo che sia importante fin da subito muoversi per convocare un tavolo tra Eni, Regione Liguria e Regione Piemonte per considerare seriamente la realizzazione di un impianto fotovoltaico da costruire e gestire attraverso la partecipazione di tutti gli enti interessati: Regione Liguria (attraverso FILSE), Regione Piemonte (con la sua finanziaria), Province di Savona e di Cuneo, comuni liguri e piemontesi interessati e, ovviamente con il coinvolgimento di Eni", prosegue.

"La partecipazione pubblica e il coinvolgimento di Eni rappresenterebbero una grande garanzia sia per la tutela ambientale del sito, il mantenimento dei presidi ambientali e di controllo. Le aree ci sono: comprendendo anche la zona di Pian Rocchetta, area ad oggi bonificata, certificata e inutilizzata, immediatamente adiacente ai limiti dell’ex area industriale, si supererebbero i 30 ettari di superficie posti sia in Regione Liguria sia, seppure in minima parte, in Regione Piemonte".

"In merito alla proposta di Giacchino e nonostante non sia mai arrivata in Consiglio comunale alcuna informativa ufficiale su questo, siamo stati felici di leggere di alcune manifestazioni di interesse per l’area, interessamenti che, però, a dire di Dotta, non hanno portato a una conclusione della trattativa a causa di alcune difficoltà - continua Marazzo - In effetti stiamo vedendo ancora una volta il solito problema di una zona, l’area A2 difficilmente reindustrializzabile per le innumerevoli questioni in gioco. In questa replica il sindaco ha anche citato il vecchio progetto di impianto fotovoltaico sull’area A1 progetto che però risulta ormai fermo a causa del timore di rovinare, durante la realizzazione, il capping di protezione di quell’area".

"Il tema delle manifestazioni di interesse e delle trattative che troppe volte si sono interrotte tra Eni e cordate locali più o meno definite, il fatto che queste vengano citate a intervalli regolari senza mai vederne la realizzazione (il sindaco Dotta assicurava aziende già operative dopo 6 mesi già nella campagna elettorale del 2018, e anche nello scorso maggio 2023 in campagna elettorale aveva detto che entro 6 mesi ci sarebbe stato lavoro nelle aree Acna), le corsie preferenziali previste dalla legge 199 del 2001 per l’utilizzo in questa direzione di aree dismesse e bonificate, il rischio della devastazione della zona di Montecerchio, tra la frazione Marchetta e la borgata Carretto nel comune di Cairo, la circostanza di un fronte compatto degli amministratori piemontesi (comuni, province e regione) contro questa ultima proposta delle pale eoliche, ci fanno pensare che davvero questa ipotesi del parco fotovoltaico sia da prendere al volo per evitare che da un lato si faccia scempio delle nostre colline e dall’altro i tempi per l’utilizzo delle aree ex acna si dilunghino ancora con il rischio di rimanere senza reindustrializzazione e rischiando di perdere anche l’occasione di realizzare l’impianto fotovoltaico".

"Crediamo che i tempi siano propizi, l’intervento del Presidente del Piemonte a sostegno degli amministratori locali e contro il parco eolico può essere davvero l’occasione affinchè le due Regioni, un tempo in contrasto sul futuro delle aree acna, possano finalmente parlarsi e parlare con una voce unitaria all’azienda che possiede oggi le aree - conclude Marazzo - Auspichiamo che anche il comune di Cengio possa farsi promotore di questa iniziativa e che il tema del futuro delle aree ex Acna venga portato dalla giunta a una gestione condivisa nel consiglio comunale". 

Redazione

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