Politica - 08 marzo 2024, 17:48

Recupero liste d'attesa coi privati, il Pd non è convinto: "Da Toti solite ricette che non risolvono il problema"

Il segretario regionale Natale: "Le 120mila prestazioni ai privati sono soldi buttati senza una collaborazione e una strategia per rafforzare il pubblico"

Dal prossimo lunedì 11 marzo saranno a disposizione del sistema sanitario ligure le oltre 120mila prestazioni diagnostiche erogate tramite strutture private accreditate per abbattere le liste d'attesa, come ricordato dai vertici regionali nel punto stampa odierno.

Si tratta di oltre 48milla ecografie, 37mila rx, 17mila risonanze e 17mila TAC, come ha spiegato il direttore amministrativo di Alisa Daniela Troiano, alle quali si aggiunge la proroga fino a fine anno per le prestazioni sempre dei privati accreditati per quanto riguarda riabilitazione, prime visite di varie specialità, esami di laboratorio e tutte le attività del sociosanitario.

Una "ricetta" che però non pare convincere le opposizioni. Dopo il parere del consigliere di Linea Condivisa Gianni Pastorino, anche il Partito Democratico regionale tramite il suo segretario Davide Natale parla di "vizio" da parte del presidente Toti: "Continua a propinare le medesime ricette che finora non hanno portato a nessuna soluzione se non alla demolizione della sanità ligure - spiega il segretario dem - Non è continuando a comprare pacchetti di prestazioni dai privati che si riducono le liste d’attesa. Lo dicono i siti delle cinque Asl liguri che pubblicano giornalmente i tempi di attesa, dove per una colonscopia ci vogliono dai 270 ai 500 giorni e per fare una mammografia ci vogliono 2 anni, mentre per un eco alla mammella in alcune Asl non si può neanche prenotare e per una risonanza magnetica si è costretti a recarsi da un privato, se non si vuole aspettare un anno".

Secondo Natale la soluzione sarebbe ben altra: "Bisogna potenziare gli investimenti in personale sanitario e tecnico, attrezzature, formazione; puntare a una diversa organizzazione del servizio e potenziare la sanità territoriale. Le soluzioni tampone, fin qui propinate e spacciate per risolutive, sono utili solo per il privato che sottoscrive quei contratti. Con quello di oggi siamo arrivati al decimo annuncio di ‘problema risolto’, ma sappiamo che anche questa volta sarà un buco nell’acqua, avendo copiato i nove annunci precedenti".

"La sanità ligure è la peggiore del Centro-Nord, siamo ultimi in Italia per la prevenzione, i soldi che vengono spesi sono investiti male - tuona il segretario e consigliere regionale - Quell’11% di prestazioni ai privati sono soldi buttati via perché è completamente assente una collaborazione e una strategia per rafforzare il pubblico. Si acquistano prestazioni senza una pianificazione e una progettazione, e questo è grave. Toti quindi ci risparmi le solite giustificazioni e le stesse ricette: in otto anni l’unico risultato ottenuto è stato quello di distruggere la sanità ligure. È arrivato il momento di cambiare registro".

Redazione