Non stanno mancando le critiche dei cellesi sull'avvio del ripascimento nella spiaggia dei Piani di Celle.
La partenza dei lavori con il posizionamento della sabbia sul lungomare a levante del comune proprio nelle giornate di mareggiate ha visto puntare il dito la cittadinanza dando vita ad un dibattito acceso sui social e in paese sull'utilità dell'intervento in quelle particolari condizioni meteo marine e sul materiale utilizzato. Il sindaco Caterina Mordeglia ha comunque chiarito alcuni aspetti.
"Sentito l'ingegner Sirito dello Studio Sirito di Savona, progettista e direttore dei lavori, ecco chiarimenti sul ripascimento. Il professor Pranzini, docente di Dinamica e difesa dei litorali all'Università di Firenze e considerato uno dei massimi esperti italiani nel ripascimento delle spiagge, ha studiato (sia in fase progettuale che in fase di verifica delle cave disponibili) la migliore soluzione possibile sia per la compatibilità colorimetrica, sia per le dimensioni dei materiali, in modo da ottenere un arenile fruibile, stabile e con il minimo impatto paesaggistico - puntualizza la prima cittadina - La scelta degli inerti è avvenuta considerando le cave disponibili in un ampio raggio di territorio: il materiale proviene infatti da 5 cave diverse".
"Il ripascimento della spiaggia di Celle Ligure è effettuato con due tipologie di materiali: 40% di inerti da frantoio, e 60% di inerti da cava planiziale. I primi, inizialmente spigolosi, devono essere di piccole dimensioni (fra 2 e 4 mm), in modo da non risultare sgradevoli a chi vi cammina sopra scalzo o a chi vi si stende. I secondi, arrotondati, sono costituiti in prevalenza (5/6) da granuli di dimensioni di 4-8 mm, con una coda più fine per 1/6 con dimensioni di 2-4 mm. Sono ammessi granuli con dimensioni inferiori o superiori in quantità che non devono superare il 5%. Tutti gli aggregati devono avere una percentuale di frazione limoso/argillosa (ossia con dimensioni minori di 0,0625 mm) inferiore al 2%, per non dare torbidità dopo il ripascimento. Detto in termini più semplici, il 60% della ghiaia fornita è già arrotondata e proviene da cave ubicate fuori alveo nella Pianura Padana".
"Il materiale prescelto è stato analizzato prima dalla direzione lavori con strumentazione specializzata per l'analisi del colore (le norme parlano di colore simile all'esistente) e poi, tramite setacciatura con maglie decrescenti con piccolissimi intervalli per studiare la curva granulometrica ottimale per rispettare i limiti di capitolato - continua Mordeglia - Successivamente sono state eseguite le analisi sugli inerti provenienti dalle 5 cave secondo le tabelle 4a e 4b del DGR 1209 e consegnati i rapporti di prova ad Arpal che ha approvato il materiale proposto"
"Il ripascimento avviene con la tecnica dei 'pennelli rifornitori', ossia si creano delle concentrazioni di materiale, delle 'piste a forma di pennello' che si realizzano entrando in mare per una ventina di metri, così che il mare distribuisca il materiale delle piste in maniera naturale a seconda della granulometria. In pratica è il mare che costruisce la spiaggia e non la pala meccanica - puntualizza il sindaco -
Con la tecnica dei pennelli rifornitori le mareggiate sono parte attiva del ripascimento e, inoltre, con le mareggiate si mescolano meglio gli inerti e si inizia il processo di arrotondamento degli spigoli del materiale di frantoio. Per questo servono mareggiate che demoliscano i pennelli rifornitori e distribuiscano naturalmente l'inerte versato. Con la distruzione dei pennelli rifornitori la spiaggia diventerà progressivamente più ampia".
"Per quanto attiene un'eventuale tracimazione degli inerti (ossia un trasferimento della sabbia dal sito verso l'esterno, verso levante, Varazze), finora non sembra mai avvenuta dato che non si vede inerte nuovo depositato nella 'spiaggetta della Natta' (Cottolengo) - conclude Caterina Mordeglia - Il rischio di una eventuale tracimazione con sorpasso del pennello potrebbe esserci per mareggiate straordinarie, non certo come quelle che si sono verificate fino ad oggi.