Sono arrivati posati e discreti, con fiori, rose e tulipani, ceri e i ritratti di Alexey Navalny. Hanno posizionato il tutto alla base del monumento ai caduti di Piazza a Mameli e sono rimasti in silenzio.
A Savona un gruppo di russi residenti nelle località della provincia sono trovati per commemorare Navalny, nel giorno i cui a Mosca alcune migliaia di persone sfidavano il regime di Putin e stavano in coda, fiori dalla chiesa dove si svolgevano le esequie per rendere omaggio all'oppositore del Cremlino.
I russi del Savonese hanno risposto all'appello di Maria Mikaelyan, ricercatrice in architettura e museologia nata a Mosca, tra le animatrici della Comunità dei Russi Liberi in Italia, che ora vive Milano.
Una delle signore russe presenti in piazza Mameli, a Savona da poco più di un anno, fa vedere un video di due minuti, che riprende le miglia di persone in coda a Mosca, fuori dalla chiesa dei funerali a Navalny. "Sono coraggiosi - dice - perché in Russia è pericoloso protestare. Vogliamo una Russia libera e la fine della guerra in Ucraina che è stata invasa. Le sanzioni? Purtroppo fanno danni solo alle alla popolazione, non a Putin o ai suoi".
Nei giorni scorsi una ragazza italiana Mosca per studio, intervistata dai giornali ha detto che in Russia c'è libertà, che si sta bene e l'Occidente ha una versione distorta e falsificata del paese.
"Una Russia libera? Vorrei vederla - ha detto un'altra signora della Comunità dei Russi Liberi savonese - vorrei che mi dicesse dov'è. Com'è possibile con un uomo del KGB al comando? Navalny è stato ucciso, altri sono in prigione per aver manifestato, c'è in corso una guerra che sta rovinando due popolazioni vicine. La guerra in Ucraina è assurda, è come se voi Liguri faceste guerra alla Sicilia".