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Sanità | 01 marzo 2024, 10:11

Aumentano autolesionismo e sindromi di hikikomori, Carozzino (Asl): "Un gruppo multifunzionale che si occupi dei giovani"

I disagi tra i giovani sono in crescita, un fenomeno che si è accentuato dopo l'isolamento della pandemia

Aumentano autolesionismo e sindromi di hikikomori, Carozzino (Asl): "Un gruppo multifunzionale che si occupi dei giovani"

Stanze che restano chiuse con giovani incolkati ad un pc per mesi senza mai uscire, ragazzi che si causano tagli e bruciature o che soffrono di disturbi alimentari.  

Cresce il disagio tra i giovani e negli ultimi anni sono aumentati i comportamenti autolesivi, un fenomeno  che racconta un universo molto complesso e coinvolge ragazzi e ragazze dai circa 13 anni in su con genitori inermi e disorientati, che non sanno cosa fare di fronte al malessere dei figli e alla loro sofferenza. 

“Nell'immediatezza – spiega Roberto Carrozzino direttore del Dipartimento salute mentale e dipendenze – le vittime sono i genitori  che non sanno come comportarsi con i figli. Ragazzi e ragazze che difficilmente vogliono farsi aiutare, sono sfuggenti. I genitori si trovano così pieni di sensi di colpa e spesso incapaci di reagire”. 

L'Asl2 sta lavorando per mettere in rete i vari servizi del settore, dal Serd alla Neuropsichiatria,  per un approccio multidisciplinare ed affrontare un problema sempre più importante, con l'obiettivo di aiutare non solo i giovani ma anche le loro famiglie.

“Si tratta di un'azione molto complessa – prosegue Carrozzino – e quest'anno il nostro lavoro sarà orientato sulla creazione di un gruppo multifunzionale interoperativo che si occupi dei giovani ma anche in grado di dare aiuto ai genitori”.

Si tratta dei servizi sanitari potenzialmente coinvolti nella presa in carico di queste problematiche come equipe adolescenti dei Centri di Salute Mentale, Servizio per le Dipendenze (Serd), Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza, Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, Servizio Psichiatrico Cure Riabilitative; Centro Disturbi Alimentazione, Strutture Intermedie semiresidenziali e residenziali  Consultori, Centro Giovani. 

Tra i disturbi c'è quello della sindrome hikikomori,  ragazzi che decidono di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi, rinchiudendosi nella propria camera, tagliando ogni  contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori. Nella nostra provincia sono intorno ai cinque.  

“Credo che il Covid abbia solo accelerato il tutto – prosegue Carrozzino – quello che abbiamo visto nel post pandemia è che soprattutto un aumento del divario tra chi ce la fa, cioè quei giovani che studiano, si impegnano nel sociale, hanno buone relazioni e invece quelli che vanno in difficoltà. Gli hikikomori in provincia sono sotto ai cinque. E' importante intercettare questi giovani per poterli seguire ed aiutare perché una volta persi è difficile riuscire a coinvolgerli”.

Elena Romanato

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