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Curiosità | 25 febbraio 2024, 17:25

Celle, la storia di Daniele Zambello dalla cucina al recupero dei gozzi: "La chiamavo 'Paint Therapy', ho cambiato vita per passione"

Il mestiere del maestro d'ascia sta sparendo ma lui sta cercando di mantenerlo vivo: "Sarei contento di insegnare a qualche giovane"

Celle, la storia di Daniele Zambello dalla cucina al recupero dei gozzi: "La chiamavo 'Paint Therapy', ho cambiato vita per passione"

Si può capire sentendolo parlare di tutti i particolari che la passione sprizza da tutti i pori e che quella "Paint Therapy", come l'ha definita lui, è diventata un vero e proprio lavoro. Il lavoro che sognavi da tempo.

La storia del cellese Daniele Zambello è tutta da raccontare e noi l'abbiamo raggiunto nel suo box di via Sanda dove ci ha raccontato l'inizio di questo grande amore per i gozzi e il riportarli in vita e in acqua.

Per anni chef nel ristorante di famiglia ad un certo punto ha deciso di dire basta e svoltare vita.

Nel 1998 finito la scuola alberghiera era andato a lavorare a Torino e da lì come passatempo dal lavoro aveva iniziato a lavorare i gozzi con dei bozzetti in miniatura.

Poi però la passione si è trasformata e ha deciso di comprare nel 2002, appena tornato in Liguria, un gozzo che subito utilizzava per la pesca e poi ha iniziato a scoprire l'arte del restauro.

Con i primi insegnamenti che gli sono stati dati da Franco Tarini, conosciuto da tutti come Ciccio, l'ultimo storico pescatore di Celle.

"Le prime nozioni, i consigli me li ha dati lui, su come piegare le ordinate a caldo, quali legni utilizzare e molto altro - ha detto Daniele - Ha iniziato ad affascinarmi il legno e ho preso contatti con Roberto Guzzardi dell'associazione Storie di Barche e da lì la cultura sulle barche mi ha preso sempre di più. Piu pratica fai, piu conoscenza hai delle materia prime, del legno, meglio è. I gozzi in Liguria li fasciamo con il legno di pino, i dritti di prua e di poppa in frassino, le ordinate in acacia".

E ora nel tempo libero dal suo nuovo lavoro nel quale si occupa in un cantiere navale di Savona della manutenzioni sulle barche a vela principalmente, grazie al passaparola, alla frequentazione delle varie leghe navali e ai social dove pubblica le foto dei suoi restauri, recupera i gozzi abbandonati che gli vengono anche regalati oppure dei privati.

Purtroppo infatti il mestiere del maestro d'ascia, particolarmente famoso a Varazze grazie agli storici varazzini Cattaneo, Fazio, Calcagno, Dante Ferro, sta via via svanendo e lui sta cercando nel suo piccolo di mantenerlo vivo.

E proprio ora nel suo garage sta lavorando ad un gozzo degli anni 60 recuperato nella Lega Navale di Vado. Nel comune vadese ha fatto inoltre un sopralluogo per un'imbarcazione abbandonata persino in un orto.

"Ultimamente quando arrivano in questi stati me li regalano e io li restauro, purtroppo non ci sono piu maestri d’ascia - ha continuato Zambello - Ormai i gozzi che mi chiedono di restaurare sono passati di padre in figlio, di nonno in nipote, non è più un'esigenza ma un’imbarcazione che entra in famiglia".

"Ho deciso di dedicarmi alle imbarcazioni e cambiare tipologia di vita, all'inizio lo facevo per rilassarmi e la chiamavo 'Paint Therapy' perché la consideravo la mia terapia. Lavorare in cucina, io avevo iniziato a 12 anni, è infatti molto stressante. Mi sento una grande passione che mi spinge verso questo mondo, ed era arrivato il momento di cambiare tipologia di vita".

Con un appello e una speranza.

"Sarei contento di insegnare a qualche giovane, sono mestieri purtroppo destinati a morire e si va perdere una cultura di una regione, di una costa" conclude.

Mentre ci stiamo per salutare arriva dal box, un anziano signore in arrivo da Savona che ha bisogno di aiuto per restaurare il suo gozzo che usa per andare a pescare.

Probabilmente quindi una nuova sfida da accettare con gli occhi ricchi di una passione sfrenata.

 

Luciano Parodi

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