"Ieri sera c'è stato il Consiglio comunale per approvare il bilancio di previsione. Anche stavolta è finita con pareggio 5 a 5 e il bilancio non è passato. Più dei contenuti interessava capire se il sindaco Pronzalino avesse i numeri per terminare il mandato, ma come previsto, e da lui paventato, non li ha avuti".
Cosi commenta Ezio Salvetto capogruppo dell'opposizione "Con Murialdo".
"La discussione, ancora una volta, si è sviluppata in modo surreale, con il sindaco che invece di illustrare la manovra nei contenuti e relativi numeri, ha letto la relazione preconfezionata del revisore dei conti, che di per sé non dice nulla. Ho fatto notare questo, unitamente al fatto che un bilancio che vede una spesa per investimenti pari al 5% delle uscite a fronte del 95% di spesa improduttiva non porta da nessuna parte".
"Come un disco rotto ha richiamato le responsabilità dei singoli consiglieri per addossare loro il suo fallimento, ma come ha fatto notare il collega De Castelli, i numeri per amministrare li aveva ma è stato incapace di tenerli assieme. Il consigliere Strazzarino ha sottolineato che molti componenti della maggioranza hanno sempre alzato la mano senza conoscere né la situazione del comune, né i contenuti di cosa stavano votando, senza mai fare un intervento, arrivando inesorabilmente a questa situazione".
"Il sindaco ha anche minacciato di sospendere il servizio scuolabus perché la mancata approvazione della variazione di bilancio del novembre scorso ha impedito di pagarne l’assicurazione. Ma c’è bisogno di fare una variazione? Non sapeva che bisogna pagare le assicurazioni e mettere a bilancio regolarmente i soldi necessari? Questa è la cifra del livello dell’amministrazione Pronzalino" attacca Salvetto.
"Quando dice che la minoranza ha bloccato l’attività del comune, dimentica che per anni abbiamo cercato di collaborare, ma lui ci rispondeva di voler far perdere tempo. Ora dichiara che si relazionerà col prefetto per valutare il da farsi, quando l’unica mossa possibile è quella che avrebbe dovuto fare da tempo, cioè dimettersi, invece di rimanere pateticamente aggrappato alla sua traballante sedia" conclude il capogruppo di opposizione.