Politica - 24 febbraio 2024, 09:55

Il Pd Cengio attacca: "Le scuole del paese perdono studenti, ma il comune non fa nulla"

"C'è una tendenza migratoria verso comuni limitrofi, alcuni dei quali al di fuori dei confini regionali"

In questi ultimi mesi, in Val Bormida, il tema dell’istruzione è stato particolarmente attenzionato dall'opinione pubblica e dai mass media. Il motivo è scaturito dalle ipotesi di accorpamento scolastico del "Patetta" di Cairo con il Liceo Calasanzio e successivamente con la proposta di unione di quest'ultimo con l'Istituto comprensivo di Carcare.

"Due proposte che non hanno successivamente avuto riscontro pratico in quanto non in linea con la volontà degli amministratori locali dei rispettivi comuni (Cairo e Carcare), dei dirigenti scolastici, degli alunni e dei genitori - commentano dal circolo Pd Cengio - Un dato però è stato positivo: come sia presente e viva la comunità scolastica valbormidese, che vanta una proposta formativa di tutto rispetto che nulla ha da invidiare alla vicina città di Savona e non solo". 

"Come è noto, la nostra valle è caratterizzata dalla presenza di piccoli comuni che, esclusa la città di Cairo Montenotte, non superano i cinquemila abitanti. Nonostante questo, resiste e vive l’istruzione pubblica, nonostante il fisiologico calo demografico dovuto all’invecchiamento della popolazione, veramente baluardo di democrazia e attuazione dei principi costituzionali". 

"Sappiamo tutti che studiare non è solo una questione di nozioni e memoria. Tutto ciò che si apprende a scuola permette ai giovani di poter scegliere, un domani, il futuro che vorranno vivere e costruirsi. Lo studio rende consci di quali siano i propri diritti e di come fare per poterli rivendicare. Un particolare che non bisogna mai dare per scontato". 

"Ma in questo quadro valbormidese, spicca un dato in controtendenza - sottolineano i Dem - Se, come scritto in premessa, la scuola è di per sé un baluardo fondamentale e ogni comune ne vanta la presenza nel suo territorio e ne difende le caratteristiche e la propria peculiarità, nel territorio metropolitano di Cengio, pare che ciò non accada. È noto infatti che vi sia una tendenza alla migrazione scolastica, ovviamente nella fascia di età che va dall'infanzia all'adolescenza, verso altri comuni limitrofi collocati in alcuni casi anche oltre i confini regionali". 

"Rispettando il sacrosanto diritto delle famiglie a scegliere dove e come dare un'educazione scolastica ai propri figli, stupisce però la mancanza di presa di coscienza di questo problema da parte dell’amministrazione comunale. Cosa che non è chiara e di cui non si comprende, apparentemente, il motivo. A oggi non risulta un documento formale a sostegno dell’Istituto scolastico da parte della dirigenza e del corpo insegnanti; o che promuova la frequentazione della scuola cengese, cosa che in passato è sempre stato fatto, basti pensare all’istruzione del Consiglio comunale dei ragazzi e alle tante iniziative in collaborazione con la scuola che le varie amministrazioni hanno sempre fatto".

"Sappiamo tutti che vivere in un paese vuol dire sentirsi parte di esso. Le prime amicizie nascono proprio tra i banchi della scuola, si cementano poi con lo sport e con i momenti di collettività - attaccano dal Partito democratico - Oggi a Cengio pare che tutto questo stia venendo meno. Si nota un generale spopolamento della cittadinanza più giovane che progressivamente non sta più vivendo in modo veramente attivo la realtà della comunità e la migrazione scolastica non inverte certamente questa tendenza". 

"Trincerarsi dietro a un 'no comment', oppure al classico 'non è di nostra competenza', da parte di chi dovrebbe cercare di comprendere questi fenomeni non sarebbe forse la risposta più appropriata. Le amministrazioni comunali hanno gli strumenti per cercare di invertire le tendenze con scelte politiche, ma occorre avere la volontà di farlo, usando lo strumento del dialogo e del confronto. Vivere in un paese non vuol dire solo amministrare l’oggi, ma porre le basi per il domani", concludono dal Pd Cengio.

Redazione