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Politica | 21 febbraio 2024, 18:41

Concessioni demaniali, Lega: "Stop a incertezza normativa, Regione si attivi". Scajola: "Colmare il vuoto competenza nazionale"

In Consiglio Regionale approvato l'odg presentato dal Carroccio che chiede certezze su mappatura e un'analisi sulla scarsità del bene ma anche di riconoscere il valore creato. Astenuto il Pd: "Basta slogan, serve concretezza"

Concessioni demaniali, Lega: "Stop a incertezza normativa, Regione si attivi". Scajola: "Colmare il vuoto competenza nazionale"

La Giunta Regionale della Liguria si impegnerà  a perorare la causa delle attività turistico-ricreative presenti sul demanio marittimo, lacuale e fluviale dandovi supporto con diverse azioni, per lo più suggerite dalle proposte di diverse associazioni balneari, tra cui Assobalneari Italia e Base Balneare.

Lo ha stabilito il Consiglio Regionale nella seduta odierna votando a maggioranza (15 favorevoli e due contrari (i consiglieri Candia e Sansa), oltre ad altri astenuti dell'opposizione che non hanno partecipato al voto, la proposta presentata dal consigliere della Lega Sandro Garibaldi a sostegno delle attività già citate.

Diverse, come detto, sono gli aspetti da valutare. Partendo dall'attivarsi in Conferenza Stato-Regioni per chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di ultimare il tavolo tecnico acquisendo i titoli concessori rilasciati su laghi e fiumi "per avere al più presto una mappatura che contenga la fissazione di un limite oltre il quale la risorsa possa ritenersi scarsa da effettuare ogni vent’anni per avere una ricognizione puntuale".

A spiegare le proposte avanzate è lo stesso consigliere Garibaldi. Che prosegue: "Nel solo caso di superamento della scarsità della risorsa naturale su base nazionale, si procederà con le evidenze pubbliche come prescrive la Direttiva".

Tra le richieste vi è quindi quella di fissare i parametri per un "necessario [..] riconoscimento del valore di mercato dell’azienda creata dal concessionario uscente, che tenga conto dell’avviamento di impresa e di tutti gli investimenti effettuati da porre a carico del concessionario entrante, in favore di quello uscente".

"Il sistema balneare italiano e soprattutto ligure, è per lo più composto da piccole o micro aziende a conduzione familiare e che costituiscono uno dei motori vitali per la nostra economia turistica - ha spiegato il consigliere Garibaldi - I gestori degli stabilimenti balneari vivono oggi un momento di grande incertezza, in attesa di norme chiare in linea con la corretta applicazione della normativa europea e italiana garantendo un equo e sostenibile utilizzo delle risorse costiere".

"Prima di tutto è importante che venga difeso il lavoro di migliaia di lavoratori e imprenditori del comparto. Se la Direttiva Bolkestein si applicasse correttamente si potrebbero salvaguardare le nostre imprese da speculazioni economiche che non giovano a nessuno. Non rischiamo che, come avvenuto pochi giorni fa a Jesolo, la Bolkenstein mieta la sua prima vittima, permettendo a una multinazionale di avere la sua spiaggia a discapito delle nostre piccole imprese" ha aggiunto il consigliere del Carroccio.

Chiamata in causa quindi la Regione per rinforzare il proprio ruolo, con l'assessore al Demanio Marco Scajola che ha precisato: "Dal 2016 a oggi le Regioni hanno fatto un lavoro straordinario per tutelare le imprese balneari. Tutti i provvedimenti di competenza territoriale sono stati adottati per salvaguardare i lavoratori, le aziende e il territorio. Da anni manca, però, una normativa nazionale in materia di demanio marittimo. Redigerla al più presto è una competenza del Governo". 

"Come Regioni - ha aggiunto il referente per la Conferenza delle Regioni sul Demanio Marittimo - ribadiamo quanto sia fondamentale che ciò venga fatto il prima possibile perché ci sono migliaia di famiglie in Italia, con il fiato sospeso, che non conoscono il loro futuro e quello dei loro figli. Servono rapidità, concretezza e rispetto per chi ha creduto per decenni nel turismo italiano".

Chi invece si è astenuto sul punto è stato il Partito Democratico: "È venuto il momento che la politica si assuma le proprie responsabilità, cosa che fino a oggi non ha fatto portando addirittura la magistratura a doversi sostituire all'azione lacunosa della politica", ha detto il consigliere Roberto Arboscello.

La richiesta dei dem è quindi quella di dare "risposte serie e certezze alle tante aziende balneari spesso a conduzione familiare. Le famiglie e le persone che ci sono dietro a queste imprese chiedono da tempo certezze. Di quello hanno bisogno, non di annunci e slogan. Chi si erge paladino dei balneari a suon di annunci e proclami in realtà non fa altro che dare vita a false illusione, tutto ciò di cui queste persone non hanno bisogno. Per ammissione dello stesso assessore questo provvedimento è di competenza nazionale".

Redazione

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