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Attualità | 20 febbraio 2024, 11:35

Morti sul lavoro, Cgil e Uil: "Nel Savonese 6,5 decessi l'anno. Nel 2023 malattie professionali +47,5%"

Le sigle, in vista dello sciopero del 21 febbraio, sottolineano i numeri della Liguria: "Controlli solo sull'1% delle aziende con il 70% di esse irregolari"

“Basta morti sul Lavoro”. Cgil e Uil a Savona si mobilitano per lo sciopero del 21 febbraio

"Il crollo avvenuto nel cantiere per la costruzione di un supermercato a Firenze è l’ennesima e insopportabile tragedia di morti sul lavoro. A essere coinvolto il sistema dei subappalti che produce risparmi su condizioni di lavoro, salari, sicurezza, formazione e quindi sulle persone".

Annunciano così, unitariamente Cgil e Uil Savona, l'adesione alle due ore di sciopero previste a livello nazionale per domani (mercoledì 21 febbraio, ndr) con la Città della Torretta protagonista del presidio in piazza Saffi, di fronte al Palazzo della Prefettura, dove i sindacati chiederanno al prefetto De Rogatis di essere ricevuti per affrontare ancora una volta questa drammatica tematica che anche nella nostra provincia continua a mietere vittime.

"Nell’esprimere totale vicinanza alle famiglie delle vittime (dell'incidente fiorentino, ndr) - aggiungono i sindacati in questione - diciamo anche con forza che siamo stanchi di ascoltare parole di cordoglio. Il lavoro e la sicurezza devono essere rimesse al centro dell’attenzione della politica che deve attivarsi per soluzioni concrete, a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri. Ad oggi, in questo, il Governo è latitante".

Più in generale, quella delle morti sul lavoro nella nostra Liguria è "una strage che ha responsabilità politiche precise, basti pensare che nella nostra Regione il numero degli ispettori è molto basso e che con le risorse a disposizione si riesce a controllare solo l’1% delle aziende che risultano essere irregolari per oltre il 70%: il dato più alto del nord e della media nazionale", continuano i segretari provinciali Andrea Pasa e Sheeba Servetto.

Secondo i numeri riportati dalle sigle sindacali aderenti allo sciopero, in Liguria nel corso del 2023 i morti sul lavoro sono stati 22 "con una media vergognosa di un morto ogni 16,6 giorni" sottolineano, mentre in provincia di Savona sono 5 i decessi nei luoghi di lavoro nel corso del 2023, oltre 3500 denunce di infortunio e 205 le denunce di malattia professionale (+47,5% rispetto al 2022). Negli ultimi 12 anni nel savonese sono oltre 50mila le denunce di incidente sul luogo di lavoro con 78 morti, per una media di 6,5 morti all’anno.

È necessario, per i sindacati, "rimettere al centro la tutela della salute e sicurezza di lavoratrici e lavoratori", con questi ultimi oggetto di "un'iniziativa legislativa non episodica ma organica e complessiva, così come chiediamo da tempo ai vari Governi anche con proposte costruite dai livelli nazionali e territoriali così come abbiamo fatto in Provincia di Savona unitariamente attraverso il coordinamento della Prefettura di Savona nel tavolo territoriale con tutti i soggetti interessati".

Tra questi, i sindacati nella loro nota ricordano l'iniziativa locale "A Scuola di Formazione", il percorso di sensibilizzazione rivolto agli studenti degli istituti tecnici e professionali di tutta la provincia articolato in una serie di incontri informativi tenutisi fra ottobre e novembre, per consentire ai ragazzi di avvicinarsi per la prima volta al delicato tema della sicurezza nei luoghi di lavoro "nella consapevolezza che la diffusione della cultura della sicurezza costituisca il primo fondamentale tassello per contrastare il drammatico fenomeno degli incidenti"

"Ma questo ancora non basta - proseguono - servono più risorse, più personale, più formazione, una forte riduzione dell’orario di lavoro e meno lavoro precario: a Savona oltre il 90% dei nuovi contratti di lavoro lo è. Se da un lato è evidente la correlazione tra un precariato sempre più spinto e l’aumento degli infortuni, dall’altro si ha la sensazione che i tagli dei costi in molti casi abbiano ridotto l’attenzione alla sicurezza"

"Ci auguriamo che la manifestazione di mercoledì venga pienamente recepita dalla politica ad ogni livello, per prendere misure di protezione che in questo Paese arrivano troppe volte dopo le tragedie, anziché prima" chiosano Cgil e Uil.

 

Redazione

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