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Attualità | 16 febbraio 2024, 10:58

Il Fondo amianto non risarcisce i portuali. Il console della Culp di Savona: "Necessaria una soluzione legislativa"

Con il Milleproproghe rischiano di rimanere esclusi i lavoratori portuali e gli eredi dei lavoratori deceduti a seguito di patologie correlate all'esposizione all'absesto

Il Fondo amianto non risarcisce i portuali. Il console della Culp di Savona: "Necessaria una soluzione legislativa"

Lo scorso 30 maggio, in occasione della nomina del nuovo cda della compagnia dei "camalli" Pippo Rebagliati  chiudeva il suo comunicato con queste parole: "Purtroppo non ha ancora trovato una soluzione definitiva l'annoso problema 'amianto', rispetto al quale la compagnia continua ad essere ingiustamente identificata come responsabile ed una soluzione  per via legislativa sembra lontana. Resta inteso però che riteniamo necessario un intervento in quanto questa problematica rischia di rappresentare un'ipoteca sul futuro dei nostri lavoratori”.

Oggi quelle parole hanno sempre un importante peso visto l'esito legislativo in materia. “Neppure attraverso la legge di bilancio 2024 – spiega il Console della Pippo Rebagliati Stefano Giusto – il problema ha trovato soluzione. Speravamo nel decreto Milleproroghe in fase di conversione ma  ci giungono notizie negative anche su questo fronte”.

Infatti il mille proroghe non ha rinnovato il fondo che sostiene i portuali nel risarcimento dei lavoratori colpiti da malattie legate all'amianto. A partire dalla legge di bilancio 2016 ere infatti stati istituito il fondo, poi prorogato in anni successivi.

“Non possiamo che auspicare – prosegue Giusto – che si trovi una soluzione legislativa  ad un problema che una società come la nostra  non può essere in grado di affrontare con le proprie forze. Pur ribadendo il diritto degli eredi di lavoratori deceduti per malattie legate all'amianto ad aver il giusto riconoscimento economico, è chiaro che non può essere ad oggi la compagnia  a provvedere al pagamento di quanto dovuto. Ci preme sottolineare che una eventuale crisi della Culp avrebbe ricadute rilevanti sull'operatività dell'intero scalo di Savona-Vado e su tutti i terminalisti con cui la compagnia collabora in modo positivo da anni con soddisfazione di tutte le parti interessate”.

Una situazione che crea incertezza e  difficoltà della compagnia ad operare con serenità e tranquillità. “E' fuori di ogni logica - conclude Giusto – si trovi a dover pagare risarcimenti di centinaia di migliaia di euro agli eredi di ex soci che hanno lavorato dagli anni dal 1960 al 1970. Continueremo quindi a muoverci affinché il buon senso prevalga e si trovi una soluzione legislativa al problema così come si era riusciti a fare fino ad oggi”.

Elena Romanato

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