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Curiosità | 14 febbraio 2024, 07:29

M’ama, non m’ama: è il 14 febbraio, si festeggia San Valentino

Origini e significato di questa ricorrenza che celebra l’amore

M’ama, non m’ama: è il 14 febbraio, si festeggia San Valentino

L’amore batte tutto, ma soprattutto fa battere il cuore. Lo sanno bene gli innamorati che oggi, 14 febbraio, sono pronti a festeggiare San Valentino. Ma in quanti conoscono la storia di questa ricorrenza?

Modalità Superquark: on. San Valentino nacque a Interamna (oggi Terni) nel 176 e fu decapitato nel 273 a Roma, all’epoca della persecuzione dell’imperatore Aureliano. La letteratura religiosa descrive il Santo come guaritore degli epilettici e taumaturgo e per questo era stato chiamato a Roma dal filosofo Cratone per far guarire il figlio affetto, pare, da una malattia che ne limitava notevolmente la mobilità.

San Valentino promise la guarigione se tutta la famiglia si fosse convertita. Ambedue le cose si verificarono e la sua fama crebbe tanto che Valentino fu imprigionato e torturato nel tentativo di fargli abiurare la sua fede, senza successo naturalmente. Dopo la decapitazione, alcuni allievi di Cratone, anch’essi convertiti, portarono il corpo del martire a Terni, e lì lo seppellirono.

La festa di San Valentino venne istituita ufficialmente nel 496 d.C. da papa Gelasio I, al fine di sostituire una festa pagana poco aderente alla moralità cristiana. Si trattava dei Lupercali, tradizionalissimi riti per la fertilità, che venivano celebrati a Roma a metà febbraio. Il 15 febbraio era dedicato al Dio della fertilità Luperco, una giornata che prevedeva festeggiamenti senza freni che comprendevano, tra le altre cose, sacrifici di animali e spargimenti di sangue per la città. Il Pontefice decise, quindi, di annullare la festa pagana, decretando il culto per il Santo patrono dell’amore e anticipando il tutto di un giorno. Ecco perché si festeggia San Valentino il 14 febbraio.

Curiosità. A Terni sono state ritrovate le ossa di due fidanzati, seguiti da San Valentino, dalla storia controversa. Erano Sabino e Serapia: lui centurione romano e pagano, lei cristiana fervente. Per amore di lei, Sabino si convertì al cristianesimo, ma scoprì, poco dopo, che Serapia era ammalata di tisi, malattia allora incurabile. Non volendo separarsi da lei, Sabino si rivolse a San Valentino il quale benedì le loro nozze e pregò per l’eternità del loro amore. I due morirono abbracciati e ancora oggi le loro ossa riposano in quella postura.

Una leggenda che consegna San Valentino come patrono degli innamorati narra che egli, vedendo due fidanzati litigare, si avvicinò, dando loro una rosa. Dopo aver pregato, il cielo si riempì di coppie di colombi che tubavano, volteggiando sopra i due innamorati. Pace fu fatta e così, accanto all’abbraccio dell’amore, anche le colombe entrarono a pieno titolo nella simbologia del Santo, tanto che l’espressione “piccioncini”, riferita agli innamorati, sembra derivare proprio da questo leggendario miracolo.

La storia finisce qui. E adesso via a festeggiare con regali, libri, musica, cioccolatini, fiori che esprimeranno benissimo i sentimenti che abbiamo nel cuore. Buon San Valentino a tutti!

Silvia Gullino

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