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Attualità | 14 febbraio 2024, 15:00

Realizzazione carcere in Val Bormida, approvata in Provincia una proposta per proseguire l'iter: "Necessità territoriale"

Astenuti i consiglieri Ghersi e Taramasso e il vicepresidente Niero. Contatto Provincia-Unione Industriali per una riunione a Roma al Ministero

Realizzazione carcere in Val Bormida, approvata in Provincia una proposta per proseguire l'iter: "Necessità territoriale"

Una proposta di indirizzo per impegnare la Provincia di Savona a proseguire l'iter in sinergia con altri enti locali, comuni e Regione e le associazioni di coinvolte, per la realizzazione del carcere per il Comprensorio Provinciale Savonese in Val Bormida.

E' stata approvata con 8 voti favorevoli e tre astensioni (le consigliere di Azione e del Pd Maria Adele Taramasso e Marisa Ghersi e il vicepresidente Massimo Niero) oggi in consiglio provinciale, la delibera sulla creazione della struttura carceria sul territorio savonese. Una tematica che viene discussa da anni nel savonese e che non ha, per ora, trovato riscontri se non la disponibilità dei comuni di Cairo Montenotte e Cengio.

Proprio nella giornata di ieri l'assessore regionale allo Sviluppo economico e alla Sicurezza di Regione Liguria Alessio Piana aveva condiviso la tematica con il governo, in un incontro in videoconferenza con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari.

"Prima del periodo Covid si era riaperta la discussione e avevamo aperto una sede di confronto con i parlamentari del tempo e i consiglieri regionali convocando tutti i comuni del territorio, si era concentrato il percorso su Cengio e Cairo, ed era stato effettuato un sopralluogo nel febbraio di cinque anni fa - ha spiegato il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri - poi anche la Prefettura aveva convocato un tavolo ufficiale con il Provveditore alle Opere Pubbliche, erano uscite le problematiche del vecchio progetto che aveva individuato in un'area nel comune di Savona un possibile percorso con un contenzioso complesso che si era sviluppato".

"Io avevo avuto un incontro al Ministero della Giustizia, con il viceministro Sisto, ora la delega è al Sottosegretario Delmastro e confidiamo che questo si possa sviluppare. Il fine è ribadire la necessità che si colmi questo vuoto di risposta ad una necessità territoriale, che ormai manca dai tempi della chiusura del carcere di Sant'Agostino, per tutto il comprensorio. Ovviamente ne abbiamo parlato con il Procuratore Capo e la presidente del Tribunale" continua Olivieri.

"C'è una presa d'atto e un rendere ufficiale che in provincia di Savona questa mancanza si sente e che quindi è necessario che qualcuna prenda i dovuti provedimenti. Mi sembra che sia un atto dovuto da parte della Provincia che non ha niente di più che un indirizzo politico. Io sono sindaco dal 2017 e si parla di questo tema da quell'anno, purtroppo salta fuori da tutte le parti nel momento in cui si avvicinano le elezioni. Però lavoriamo sotto traccia ma lavoriamo perché si arrivi ad una definizione - ha detto il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini - Se qualcuno vuole metterci un cappello ce lo metta, dobbiamo arrivare ad una definizione, un'attività coordinata dove la Provincia ci può mettere del suo con Unione Industriali e altri nuclei d'interesse e si arrivi ad una definizione del caso, ovvero trovare un capitolo di bilancio nello Stato che individui l'esistenza di fondi necessari per realizzare questo carcere".

Tra le aree di ipotesi per la realizzazione era emersa a Cairo Montenotte la zona del Tecchio, un terreno in località Passeggeri e parte delle ex aree Marcella a Ferrania. A Cengio erano state individuate quattro zone: località Castellaro (in Belbo); l'area A2 (quella bonificata) ex ACNA, oggi ENI Rewind; località Vignali (tra Millesimo e Cengio) e Pian Rocchetta (tra Cengio e Saliceto).

"Noi a Cairo abbiamo dato la disponibilità e inviato più volte e più documenti a supporto di ciò che ci è stato richiesto, so che Cengio ha fatto lo stesso e non è nostra intenzione metterci in competizione con loro e sarà chi di dovere se è meglio un posto rispetto ad un altro" specifica Lambertini.

"Il carcere va realizzato, Savona è l'unica provincia in Italia a non averne uno e si parla di realizzarlo in Val Bormida da tempo immemore, mi chiedo cosa è successo dal 2021 quando in Regione è stato approvato l'ordine del giorno. Sono passati 3 anni, granchè non si è mosso e il mio interesse è capire qual è stato l'intoppo. Non ho nessun pregiudizio sul luogo, mi interessa che sia la zona ottimale" ha detto la consigliere Maria Adele Taramasso che ha proposto un tavolo di confronto tecnico.

"Il fatto che la Regione abbia deciso di porre l'attenzione in maniera concreta, mi sembra una buona notizia, bene anche che la Provincia giochi un ruolo, o nell'ottica di un tavolo tecnico o comunque per dare forza all'azione potrebbe essere interessante triangolare con la Regione a maggior ragione che nelle vecchie delibere si parlava di trasmettere la delibera al presidente regionale" ha proseguito il consigliere Alessandro Navone.

"Sarebbe stato più utile per essere di più impatto avere una delibera votata all'unamità perché astenersi su un punto che si considera talmente importante soltanto perchè la Regione dal 2021 ad oggi non ha avuto qualcosa di significativo di tangibile al riguardo, mi pare che vada a perdere l'iniziativa che portiamo oggi all'attenzione" puntualizza la consigliere Franca Giannotta.

"Un po' di dubbi ne ho ma non per la localizzazione, avrei preferito condividere con i comuni stessi per poi poter arrivare ad una più efficace azione perché potrebbe essere portata avanti da un territorio più ampio, ad esempio Savona che è già sede del Tribunale" dice la consigliere Marisa Ghersi.

"Ministero direttamente e il Governo che ha la competenza devono dar seguito all'iter e credo che poi si concluda in buona parte in un discorso di disponibilità economiche" conclude Olivieri.

Il presidente di Unione Industriali Angelo Berlangieri ha scritto a Olivieri in merito ad un coordinamento a Roma al Dicastero.

Luciano Parodi

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