La sezione ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri accoglie con favore le nuove possibilità presentate dal progetto Liguria Tourism per l’Isola Gallinara, offrendo appoggio e collaborazione attraverso le proprie esperienze e risorse ai responsabili del progetto, Regione Liguria e Università di Genova, nonché naturalmente al Comune di Albenga con cui mantiene da sempre sinergie e stretta sintonia.
Il prestigioso ente ingauno lo fa sapere a seguito della presentazione del progetto Liguria Tourism avvenuta nel pomeriggio di venerdì 26 gennaio presso l’Auditorium San Carlo di Albenga, da parte della Regione Liguria, dell’Università di Genova e del Comune di Albenga. La sezione ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, presente alla riunione, esprime il suo apprezzamento per le iniziative del programma ed espone le sue competenze e possibilità di collaborazione nei diversi campi afferenti il progetto.
Ad Albenga, dall’amore per la storia della propria terra di un folto gruppo di cittadini cui si era unito Nino Lamboglia appena ventenne, nasceva nel dicembre 1932 la Società Storico Archeologica Ingauna, divenuta poi anche Intemelia e collegata negli anni appena successivi con l’importante patrimonio archeologico, bibliotecario, linguistico del Museo Bicknell di Bordighera, giungendo nel primo dopoguerra alla nascita dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri Onlus (Decreto del Presidente provvisorio della Repubblica Enrico De Nicola del 1947). Nella Città delle Torri, il fervore di studi condotti dall’Istituto portava nel 1950 all’evento che avrebbe iniziato una nuova era per l’archeologia, la scoperta a un miglio dal litorale prospiciente la città del relitto di una nave oneraria del I secolo a. C., tuttora una delle più grandi conosciute nel Mediterraneo.
Da allora il grande archeologo Nino Lamboglia creava l’archeologia subacquea, raggiungendo livelli scientifici altissimi; sotto la sua direzione l’Istituto ha compiuto scavi in tutto il Mediterraneo, anche con la concessione e l’attrezzatura specifica di una nave della Marina Militare, rendendo noto il nome di Albenga in tutto il mondo archeologico. Veniva creato il Museo Navale Romano, oggi riallestito e ancora in fase di riapertura, la cui direzione è stata affidata all’Istituto dal Tavolo Tecnico Regionale. Del resto, la Legge Regionale n. 11 dell’aprile 1989 di istituzione del Parco Regionale dell’Isola Gallinara prevedeva (art. 4 comma 2) l’Istituto di Studi Liguri tra gli enti responsabili della gestione del Parco, insieme all’Università di Genova e al Comune di Albenga.
Nel Palazzo Peloso Cepolla, sua sede per lascito testamentario, l’Istituto custodisce un notevole patrimonio di reperti e attrezzature, con la vasta documentazione dell’archivio fotografico e la biblioteca specializzata per l’archeologia subacquea, nonché vasti ambienti per depositi dei reperti archeologici, sale per lezioni, conferenze, complesso dove si svolgono da alcun anni studi, lezioni e stages per studenti provenienti da Università di tutta Europa, Stati Uniti e Canada.
I fondali dell’isola Gallinaria, oltre la loro importanza archeologica, costituiscono anche un ambiente di grande interesse naturalistico, terrestre e subacqueo per la ricchezza e unicità della sua flora e della sua fauna; l’isola conserva testimonianze archeologiche e riferimenti storici unici, come il soggiorno del futuro San Martino di Tours, da cui ha inizio una vita eremitica sull’isola continuata dall’omonimo monastero benedettino, che intorno al Mille risulta avere documentazioni storiche alla pari con quelle dei più importanti cenobi europei; controlla, con le sue fondazioni e possessi, le vie di comunicazione verso l’entroterra e lungo la fascia costiera, con vastissime proprietà nella Riviera ligure, in Provenza e in Catalogna.
Si tratta di testimonianze e conoscenze che hanno avuto e possono avere oggi un grande impatto sul territorio, coniugando mare e territorio attraverso percorsi mirati anche alla sfera naturalistica e a quella produttiva, in un paesaggio ancora in gran parte intatto e che deve essere tutelato, nell’ampio territorio afferente ad Albenga, apportando valori e possibilità di motivazioni turistico culturali di alto livello locale e internazionale.