“Abbiamo aderito convintamente al flash mob di questa mattina a Genova contro la legge bavaglio per diversi motivi: il primo perché come scritto nell’appello alla partecipazione a firma dell’Associazione ligure giornalisti non si tratta solo di una lotta di categoria che riguarda i giornalisti, ma di una battaglia che deve interessare tutte le cittadine e i cittadini di questo paese. Il secondo motivo è che si tratta di una battaglia per i diritti: il diritto ad essere informati, il diritto a vivere in una democrazia compiuta, una democrazia che avanza e non che arretra”.
Lo affermano Igor Magni e Maurizio Calà, segretari generali Cgil Genova e Liguria.
“Come pubblicato dal Rapporto 2023 di Reporter Senza Frontiere, l'Italia non brilla nella classifica internazionale che riporta la fotografia delle libertà di stampa nel mondo – spiegano da Cgil -. Noi crediamo che questo provvedimento possa rappresentare un ulteriore tassello che ci relegherebbe ancora più in basso rispetto anche a questa classifica”.
“Noi crediamo che questo provvedimento sia contrario a quanto contenuto nella Carta costituzionale non solo per la compressione della libertà di stampa, ma anche per gli sviluppi nefasti che avrebbe su una professione dove i precari sono in continuo aumento: chi non ha contezza del proprio futuro non può essere totalmente libero”, concludono Magni e Calà.