Attualità - 29 gennaio 2024, 16:00

Chiusura di Via Sabazia a Vado, il grido d'allarme dello Jema's Bar: "Perso l'80% dei clienti. Ci sentiamo abbandonati a noi stessi"

Posizionato uno striscione polemico sulle transenne: "Lasciate ogni speranza voi che vorreste passare"

"Lasciate ogni speranza voi che vorreste passare".

Questo lo striscione polemico che da qualche giorno è stato posizionato sulle transenne in via Sabazia chiusa per la rimozione del passaggio a livello.

Non solo i residenti però stanno riscontrando criticità dovute alla chiusura. Marco Calabrese e Jenny Buzzi, titolari dello Jema's Bar, presente nella parte alta della via, hanno infatti scritto al commissario straordinario Maurizio Gatto dopo aver avuto interlocuzioni anche con la polizia locale e gli uffici comunali.

Nella missiva i proprietari dell'attività hanno ricordato l'avvio del locale nel novembre 2022 vicino alle scuole e al centro per anziani.

"Il tutto stava piano piano funzionando, la gente e le famiglie sempre più con fiducia si stavano avvicinando per usufruire dei nostri servizi nonché abituandosi a venire da noi portando con se i propri figli visto il clima sano e la vicinanza di un giardino adibito alla ricreazione dei bambini - hanno spiegato - Ma in data fine ottobre 2023 per l'avviamento dei lavori che dovranno avvenire in via Sabazia, in primis i giardinetti sono stati completamente recintati e chiusi e da li ha comportato per la nostra attività già un calo della clientela di famiglie con i figli. Nel frattempo viene iniziata una messa in strada di segnaletica stradale che cambierà la viabilità e l'eliminazione di parcheggi adiacenti al bar e quindi viene a comportare la mancanza completa di parcheggio fronte bar, salvo un carico e scarico per un breve periodo di 30 minuti nella fascia oraria tra le 08 e le 19".

Dalla chiusura dello scorso 9 gennaio le cose però sono ulteriormente peggiorate perchè oltre al traffico veicolare i pedoni dalla parte bassa di via Sabazia non posso raggiungere il bar se non percorrendo strade alternative con un percorso nettamente più lungo.

"È un grande danno e non se ne rendono conto. Se devo mandare a gambe all'aria il locale lo faccio io, non per conto terzi. Sono delusa quanto arrabbiata, non è possibile - dice arrabbiata e delusa Jenny Buzzi - Volevamo prendere del personale ma non abbiamo potuto vista la situazione. Non si rendono conto del danno che fanno".

Dopo tre settimane di chiusura però di interventi sul tratto ne sono stati fatti pochi.

"In tre mesi di chiusura tra giardinetti e la strada hanno grattato la stessa e tagliato due alberi e basta - continua Marco Calabrese - L'80% dei clienti li abbiamo persi, cassa canta".

"Stiamo subendo un grave abuso e danno economico e d’immagine da autorità che non hanno nemmeno considerato la nostra situazione commerciale - puntualizzano - Ci troviamo quindi completamente abbandonati a noi stessi e deturpati del lavoro e senza aiuti di alcun genere ne tantomeno assistenza dagli uffici inerenti".

I titolari hanno quindi chiesto di ripristinare il passaggio pedonale, riscarcimenti per l'attività e un intervento della ditta appaltatrice per poter accelerare i lavori per far si che venga rispettata la probabile data della chiusura del cantiere.

 

Il piano di Rfi, gruppo di Ferrovie dello Stato, prevede la realizzazione di una nuova rampa di collegamento stradale e di un nuovo percorso pedonale.

Oltre alla soppressione del passaggio a livello (chiuso per questioni normative e per l'aumento dei traffici dei mezzi) sarà creato un sottopassaggio ciclopedonale in via Italia con un'uscita a metà in via Maestri che collegherà via Cadorna con delle rampe per i disabili e sistemi di illuminazione e in uscita proseguendo su via Sabazia con una nuova rampa stradale a doppio senso di circolazione che approda sull'incrocio tra via Tecnomasio e via Ferraris, utile come sfogo della viabilità urbana.

Inoltre è previsto per il secondo lotto il montaggio delle barriere fonoassorbenti e il rifacimento dei binari di cui uno sarà allungato a 750 metri, come da standard europeo di riferimento, a pieno supporto dello sviluppo dei traffici ferroviari merci da e per il sistema portuale regionale.

36milioni di euro l'investimento previsto finanziato da fondi Pnrr, il cui completamento è previsto nel 2025.