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Attualità | 26 gennaio 2024, 08:13

Alassio non dimentica la Shoah, posate cinque nuove "Pietre della Memoria" (FOTO)

Il comune ha voluto ricordare le storie di sette persone confinate nei campi di concentramento nazisti

Alassio non dimentica la Shoah, posate cinque nuove "Pietre della Memoria" (FOTO)

Durante l'occupazione nazista, Alassio è stata talvolta descritta come un'isola felice, poiché divenne una meta per gli ufficiali feriti provenienti dai vari fronti, che cercavano un luogo tranquillo per trascorrere la convalescenza. Il Grand Hotel, requisito dagli alti comandi tedeschi, ospitava numerosi di questi ufficiali, così come le ville più belle della città, anch'esse confiscate.

Tuttavia, anche la Città del Muretto dovette subire le sue persecuzioni e fucilazioni, come nel caso del giovane Bestoso sul molo.

Tra i villeggianti, si nascondevano anche alcuni ebrei italiani. Il 15 aprile 1944, a seguito di una retata dei collaborazionisti della Guardia Nazionale Repubblicana di Mussolini, sei di loro furono individuati e consegnati ai nazisti, che li trasferirono immediatamente nei campi di concentramento. Tra di essi c'erano i coniugi Rosetta Fubini e Teodoro Sacerdote, deportati ad Auschwitz, senza fare più ritorno; Roberto Wollisch, deportato a Buchenwald e mai più ritornato; Palmira Colonna e la figlia Elena Levi, deportate ad Auschwitz, con Elena come unica sopravvissuta; e Aurelia Josz, anch'essa deportata ad Auschwitz e mai più tornata.

A queste vittime si aggiunge Pia Bachi, alassina, prelevata dalla sua abitazione il 7 dicembre 1943. Di lei e della sua famiglia, nessuno sopravvisse, poiché anche i parenti residenti altrove persero la vita nei campi di concentramento.

Le indagini condotte dagli studenti dell'Istituto Alberghiero di Alassio e dell'Agrario di Albenga hanno portato alla luce queste tragiche storie. In memoria di queste sette vittime del nazifascismo, il comune ha collocato cinque nuove "Pietre della Memoria" ai piedi del Monumento ai Caduti, nei giardini comunali. Le pietre commemorano tre persone con nominativi singoli e due coppie di coniugi. L'area floreale è stata curata dai giardinieri comunali, mentre un grande vaso è stato allestito da due allievi dell'Agrario, Federico Favero e David Sosa.

Il comune sta anche cercando di collocare una pietra di inciampo di fronte all'ingresso della casa di Pia Bachi, situata in via Leonardo da Vinci 25, per ricordare e onorare la sua memoria.

Redazione - foto Silvio Fasano

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