Sanità - 26 gennaio 2024, 12:33

Liste d'attesa: nel 2023 spesi circa 1,4 milioni per il piano straordinario di recupero affidato alle strutture interne dell'Asl

Il dato riguarda i progetti di potenziamento delle prestazioni di reparti ed ambulatori dell'azienda sanitaria ai quali si aggiungono le prestazioni dei privati. Particolare difficoltà ad evadere le richieste con priorità D (differita)

Sanità sempre in affanno per il recupero delle liste d'attesa. Dalla fine della pandemia, è progressivamente cresciuta la richiesta sanitaria dei residenti della provincia e resta la difficoltà da parte dell'Asl nel fare fronte alla domanda.

Dopo il calo netto di richieste di prestazioni sanitarie del 2020 dovute alla pandemia, le aziende sanitarie hanno dovuto ricorrere a misure straordinarie per soddisfare la richiesta di quei pazienti che avevano rinunciato a visite ed esami, magari non urgenti ma necessari, in una provincia con una popolazione che ha l'età media più elevata d'Italia e per questioni anagrafiche più facilmente soggetta a patologie.

Per l'anno appena concluso, l'Asl aveva varato un piano, articolato su vari progetti (ad esempio quello delle prestazioni radiologiche anche nei fine settimana del periodo estivo) che prevedeva il recupero di circa 80.000 prestazioni complessive, dalla diagnostica a visite ed esami gastroenterologici  a interventi come le cataratte (non a caso la gastro e l'oculistica sono alcune delle discipline più critiche per visite ed esami). 

Come spiega l'Asl in un documento “l'allentamento e la successiva risoluzione dello stato di emergenza ha nettamente aumentato la richiesta di prestazioni, in certi casi triplicata – spiega l'Azienda sanitaria – rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti”. Recentemente l'azienda sanitaria ha creato una struttura dedicata appositamente alle liste d'attesa.

“La Struttura gestione liste d'attesa – prosegue l'Asl - a fronte di un aumento  progressivo e considerevole della domanda di prestazioni sanitarie ambulatoriali, ha provveduto anche per il 2023 a richiedere alle strutture erogatrici della nostra azienda la pianificazione di un'offerta aggiuntiva per le aree di maggiore criticità. Per tutte le aree critiche, e in virtù, nel nostro territorio, di centri accreditati che possano integrare l'offerta interna, è stato richiesto un significativo potenziamento della capacità produttiva degli erogatori interni con il ricorso ad attività incentivate”.

Dal documento dell'Asl emerge che nel 2023 all'azienda sono pervenute, al giorno, una media una richiesta di 70 ricette con priorità B, 60 con priorità D e di queste ultime “solo 1/5 vengono evase nel rispetto della priorità” per una situazione che ha portato a potenziare i progetti per fornire le prestazioni aggiuntive. Per la gestione dei progetti di abbattimento delle liste d'attesa si è reso necessario anche attivarne altri per supportare anche il personale amministrativo che si occupa della gestione delle liste, facendo ricorso alle risorse previste dal decreto Balduzzi.