Già la settimana scorsa, a margine dell’incontro del presidente Toti e dell'assessore Gratarola con i direttori generali di Asl e ospedali liguri, il governatore ligure aveva affermato che "questo 2024 sarà anche l'anno del consolidamento del partenariato pubblico privato: si parte con l’ospedale di Bordighera e si proseguirà con quello di Albenga. Le aziende sanitarie e ospedaliere devono farsi trovare pronte".
Ma ad Albenga il partenariato pubblico-privato non piace, come più volte manifestato da cittadini, associazioni, comitato #Senzaprontosoccorsosimuore e in primis il sindaco Riccardo Tomatis, portabandiera di una battaglia che sembra senza fine. Ci spiega il perché: “Ritengo opportuno specificare, onde evitare che possano esserci fraintendimenti, il mio pensiero sul complesso e delicato tema della sanità - spiega il primo cittadino ingauno -. In questi anni il mio impegno su queste tematiche e in difesa del nostro ospedale è sempre stato forte. Insieme ai cittadini e alle associazioni abbiamo sempre portato avanti (e continuiamo a farlo) una battaglia per la sanità pubblica che continuerò a sostenere sempre”.
Come più volte ribadito, il sindaco sottolinea le virtù dell’ospedale che da tempo fa discutere: “Il Santa Maria di Misericordia è tra gli ospedali più nuovi e tecnologicamente all’avanguardia esistenti sul territorio ed andrebbe valorizzato e messo al servizio della sanità pubblica nella quale ci sono grandi risorse umane e altissime professionalità. Detto questo - prosegue -, sappiamo che i piani di Regione Liguria vanno verso la gestione attraverso un partenariato pubblico-privato per alcuni dei reparti del nostro ospedale”.
“Se la scelta dovesse essere questa - continua -, ci auguriamo per lo meno che le procedure di affidamento possano avvenire in maniera corretta e che venga previsto in modo chiaro che i medici dei gruppi sanitari che opereranno ad Albenga siano messi a disposizione anche del punto di primo intervento per garantirne un'apertura h 24 e, possibilmente, anche per trasformarlo in vero e proprio pronto soccorso”.
Nell’attesa che si concretizzi questo progetto, Tomatis ribadisce poi l’importanza di utilizzare le sale operatorie del Santa Maria di Misericordia, soprattutto in questo periodo, visto che il Santa Corona aveva subito un grave incendio e necessita di lavori di ripristino. “Ad Albenga abbiamo sale operatorie nuove, ma inutilizzate, posti letto per le degenze, macchinari e personale - sottolinea -. Basterebbe riorganizzare il personale al fine di poter predisporre due sale operatorie tutti i giorni feriali”.
“In questo modo - conclude il sindaco - si garantirebbe un servizio pubblico importante ai pazienti che potrà essere un valore aggiunto al fine di rivalutare un ospedale dalle grandi potenzialità, dare una risposta ai pazienti e non ultimo dare lustro alla sanità pubblica e alla città”.