L’educazione affettiva e sessuale nelle scuole è una necessità sentita in primis dai giovani ed è diventato argomento di attualità, purtroppo in seguito ai numerosi fatti di cronaca che accadono quotidianamente. Ora qualcosa si muove.
Un partenariato con il Comune di Albenga per il centro antiviolenza “Artemisia Gentileschi” è stato deliberato per partecipare al bando dell’8 per mille della Chiesa Valdese (aperto dall8 al 26 gennaio 2024) con la presentazione di un progetto in materia di educazione affettiva e sessuale rivolto ad alunni e alunne delle scuole della provincia di Savona elaborato a cura della dottoressa Ilaria Cacciò, laureata in Ostetricia presso l’Università degli Studi di Genova.
Il progetto è rivolto alle scuole secondarie superiori e vede capofila il Centro Artemisia Gentileschi Aps, in partenariato con il Telefono Donna – Centro Antiviolenza Provinciale, l’ufficio Scolastico Provinciale, l’Ondif (Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia), lo Zonta Club Alassio – Albenga, la Fidapa sezione di Savona, lo Sportello Antiviolenza Alda Merini, la consigliera regionale di Parità effettiva Laura Moretti, l’assessorato alle Politiche Sociali della Regione Liguria, il Comune di Cairo Montenotte.
L’iniziativa è stata ritenuta meritevole di sostegno e di accoglimento dal Comune di Albenga, che non sarà economicamente coinvolto, per l’elevato carattere socioeducativo e la finalità del progetto.
Ilaria Cacciò, proprio ai microfoni di Savonanews, lo scorso dicembre, aveva raccontato della sua tesi di laurea e dello studio condotto negli istituti scolastici del savonese nel corso del 2023 (leggi QUI). L’indagine aveva evidenziato come gli studenti stessi, ragazzi e ragazze, manifestano il bisogno di inserire programmi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole e sollecitano argomenti quali consenso, abuso, molestie e aborto, oltre ai più “classici” contraccezione e primo rapporto. Inoltre, non sanno come affrontare le tematiche della sfera sessuale in casa. Lo studio aveva coinvolto 690 giovani, tra studenti e studentesse maggiorenni frequentanti la quinta superiore nella provincia di Savona, di cui: 397 di sesso femminile (57%), 282 di sesso maschile (41%) e 11 che hanno preferito non identificarsi in nessun sesso (2%). Gli adolescenti che hanno partecipato allo studio frequentavano, per il 15% un istituto professionale, per il 18% un istituto tecnico e per il 67% un liceo.
“È emerso che le conoscenze sono scarse – aveva spiegato la dottoressa Cacciò -. E tutti sentono la necessità di inserire un programma di educazione sessuale nelle scuole, convinti che sia compito delle istituzioni garantire questa attività”.