"Alla provincia di Savona non serve solo maggior rappresentanza ma soprattutto miglior rappresentanza. Quelli che oggi gridano contro Toti sono gli stessi che hanno approvato scelte sbagliate per il territorio savonese proprio insieme al presidente della Regione e che hanno apostrofato i cittadini savonesi e la Cgil di Savona come 'terrapiattisti'".
A puntare il dito contro la Regione è la segreteria confederale della Cgil di Savona a 360° sull'accorpamento del liceo Calasanzio all'istituto comprensivo, la decisione di lasciare la carica da capogruppo della lista Toti del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, il progetto del posizionamento del rigassificatore, la sanità, le infrastrutture e le vertenze aziendali.
"Dal 2015 sono davvero troppe le scelte politiche che hanno reso meno competitiva la provincia di Savona e reso più difficile la vita ai cittadini savonesi. L'attuale amministrazione Regionale, o meglio la Regione a guida Toti, in questi 9 anni circa ha messo in campo scelte politiche che hanno riguardato il territorio savonese profondamente sbagliate con l'approvazione anche dei consiglieri regionali di maggioranza eletti in provincia di Savona (nessuno escluso) quindi le 'lacrime di coccodrillo' di questi giorni non scalfiscono in alcun modo le responsabilità politiche di chi per 9 anni ha portato avanti politiche che hanno fatto fare passi indietro al territorio e soprattutto alla vita di migliaia di Savonesi" prosegue la Camera del Lavoro savonese.
"Territorio savonese che non è solo poco rappresentato, ma è anche mal rappresentato. Basterebbe elencare le scelte politiche che hanno e stanno colpendo 'al cuore' la provincia di Savona: la drammatica condizione in cui versa la sanità con servizi e attività che continuano ad essere ridotti con liste d'attesa che sono fuori controllo e attività fondamentali non ancora ripristinate del tutto (punto nascita di Pietra Ligure, punti di primo intervento di Cairo e Albenga), sulle infrastrutture che non garantiscono il diritto alla mobilità di pendolari, studenti, lavoratori e turisti con conseguente diminuzione della competitività del territorio stesso, sul lavoro con crisi industriali irrisolte e mancanza di politiche industriali serie (basti pensare allimmobilismo fino ad oggi sulle vertenze di Funivie , Piaggio e Sanac), sul modello di sviluppo dove si continua a voler imporre il progetto scellerato del rigassificatore nella rada di Savona e Vado che è chiaro ormai a tutti confligge con ciò che c'è e ci potrà essere in futuro e infine la scuola con la scelta unilaterale di accorparpamenti profondamente sbagliati e miopi che continuano nella politica dei tagli alla rete scolastica" proseguono dalla Cgil Savona.
"Insomma ormai è chiaro a tutti, almeno a Savona, che è necessario pretendere 'politiche' profondamente diverse e i primi che hanno la responsabilità di pretenderlo devono essere i Sindaci del territorio, tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche, a partire da quelli (pochi in realtà) che ancora si ostinano ad accettare il 'modus operandi' dell'amministrazione regionale, pretendere scelte politiche diverse insieme alle Parti Sociali che hanno un ruolo fondamentale all'interno della comunità savonese - concludono - La Cgil di Savona da tempo è impegnata in questo difficile ma fondamentale 'cammino' non soltanto denunciando ciò che non va bene ma costruendo proposte, progetti e idee che possono davvero migliorare la vita dei cittadini savonesi dentro e fuori i luoghi di lavoro cosi come un Sindacato Confederale è chiamato a fare".