Sanità - 12 gennaio 2024, 16:12

La Breast Unit dell'Asl prima in Liguria con certificazione Iso 9001 e con un database dedicato

La struttura, guidata da Marco Benasso, segue le pazienti con un percorso multidisciplinare, dalla diagnosi alla terapia, dalla riabilitazione ai controlli

E' la prima Breast Unit ligure ad aver ricevuto la certificazione ISO 9001 dal Bureau Veritas Quality Italia (BVQI), multinazionale di certificazione, classificazione, ispezione, testing e consulenza e che ha eseguito 270 interventi di tumore alla mammella nel 2023.

La Breast Unit del San Paolo-Santa Corona, con il Centro di coordinamento nel nosocomio savonese, è un centro specializzato nella diagnosi precoce e nella cura del tumore al seno, con in un percorso multidisciplinare che va dalla diagnosi, alla cura, alla riabilitazione fisica e psicologica, al follow-up, con la discussione multidisciplinare di tutti i casi da trattare, affrontando goni aspetto della malattia.

Tutto il percorso diagnostico e terapeutico è gestito dal Centro di coordinamento e l'equipe conta 25 professionisti di radiologia, chirurgia, anatomopatologia, radioterapia, medicina nucleare, oncologia, fisiatria, e conta anche psicologo e infermieri. Pur trovandosi in diverse sedi le Strutture lavorano come una unica struttura funzionale e il Centro di coordinamento, composto da infermiere, si occupa della prenotazione di visite ed esami seguendo la paziente per tutte le sue esigenze. A Capo della Breast Unit c'è il dottor Marco Benasso.

"La Breast Unit è nata nel 2017 – spiega Marco Benasso – ed è una struttura che lavora su un intero percorso diagnostico e terapeutico. Nel 2023 abbiamo fatto 270 interventi. Il tutta la Liguria sono 1.600 i nuovi casi di tumore maligno alla mammella all'anno e nella provincia di Savona tra 300 e 320 l'anno".

Su questo dato incidono i numeri delle pazienti "di ritorno", cioè che si rivolgono a centri fuori regione per decidere poi di a farsi curare alla Breast Unit dell'Asl (nell'intera regione sono il 15% le pazienti che si rivolgono a strutture fuori regione).

Le pazienti che arrivano alla Breast Uniti, indirizzate al Centro di coordinamento che si occupa della presa in carico, e sono in parte quelle che aderiscono allo screening dell'Asl, intorno al 30%, su diagnosi delle radiologie dell'Asl2 o perchè indirizzate dal medico di famiglia o ancora per altri motivi.

Seguono le visite, la discussione dei singoli casi nell'ambito del Disease Managment Team nei quali si definisce il percorso della paziente, con nuova discussione del DSM dopo l'intervento e dopo l'esame istologico, seguendo la paziente per l'intero percorso.

"A differenza delle altre Breast Unit liguri – spiega Benasso – abbiamo un database creato da noi che permette di seguire la paziente e di estrapolare i dati a fini epidemiologici". Se la cura e l'attenzione alla paziente in tutte le fasi è uno dei punti saldi della Breast Uniti savonese, Benasso evidenzia l'importanza della prevenzione, sia quella primaria sia quella secondaria.

"Ci sono due tipi di prevenzione – spiega Benasso – quella secondaria che riguarda lo screening. Nel 2023 il 100% delle donne del territorio Asl nella fascia d'età da sottoporre a screening, cioè tra i 50 e i 69 anni è stata contattata e di queste il 66% hanno aderito allo screening. Lo screening è di importanza fondamentale e riduce la mortalità del 20-30% e la fascia di età delle donne interessate viene stessa dai 59 anni ai 74".

"La prevenzione primaria riguarda invece stili di vita corretti. Studi scientifici e modelli matematici hanno dimostrato l'importanza di stili di vita corretti e come un'alimentazione sana, un adeguato peso corporeo, attività fisica, evitare alcol e tabacco contribuiscano a ridurre il rischio di tumore al seno".