Torna sulla questione dell'attività intramoenia e del rinnovo dei contratti con 32 strutture mediche private (leggi QUI) il gruppo Sanità provinciale savonese del Partito Democratico.
"Da sempre i medici che esercitano in intramoenia visitano in strutture private autorizzate dato che l’ASL non ha sufficienti ambulatori per permettere questa attività in spazi dell’ASL stessa - affermano dal Pd - L’annuncio quindi dell'autorizzazione a 32 strutture private di ospitare le visite specialistiche come fosse una novità positiva per la nostra sanità è un ennesimo esempio della gestione sanitaria della Giunta Toti che propone altisonanti articoli sui giornali e grandi promesse, tra l’altro poi sempre disattese, probabilmente per coprire il continuo impoverimento dei servizi ai cittadini".
"E non è certo pubblicizzando ciò che già esiste sul territorio (a pagamento) che si potrà risolvere l’annoso problema delle infinite liste di attesa che obbligano il cittadino a ricorrere al privato pagando cifre importanti per poter giungere ad una diagnosi e ad una cura" aggiungono i dem.
Nella sua nota, il gruppo rimarca "che al professionista rimane una quota minoritaria della tariffa pagata e che l’ASL guadagna su ogni prestazione erogata" il tutto creando "una situazione paradossale, dove la sanità pubblica non solo non riesce a erogare i servizi ai cittadini, ma guadagna dalle prestazioni 'sostitutive' a pagamento che offre".
"Sarebbe una buona notizia, invece, che la Giunta Toti ci ragguagliasse su quanto erogato in questi anni al privato per diminuire le liste di attesa e quali risultati effettivi abbia raggiunto - concludono - dato che oltre a ciò risulta che la Liguria sia ai primi posti per i costi delle fughe dei pazienti fuori regione, pazienti che debbono spostarsi per potersi curare adeguatamente o forse, purtroppo, solo per potersi curare".