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Politica | 11 gennaio 2024, 19:06

Antenna a Boissano, l'opposizione: "L'Amministrazione chiarisca alcuni punti in vista del riesame"

Tre le domande poste nell'interrogazione, dalla posizione dei professionisti negli organi comunali nel riesame alle motivazioni circa il mancato procedimento in autotutela da parte del Comune

Antenna a Boissano, l'opposizione: "L'Amministrazione chiarisca alcuni punti in vista del riesame"

Non è destinata certo a esaurirsi con la sentenza del Consiglio di Stato arrivata lo scorso 27 dicembre la vicenda dell'antenna di telefonia installata nel centro di Boissano.

Nella mattinata odierna (11 gennaio, ndr) è stato il capogruppo di opposizione, il geometra Zarrillo, a presentare un'interrogazione scritta all'Amministrazione comunale con tre questioni al centro dell'attenzione.

La prima riguarda le iniziative che gli amministratori intendono assumere per "evitare la possibilità che si possano ripetere situazioni nelle quali professionisti titolari di incarichi politici, anche se non di carattere elettivo, si possano nuovamente trovare nella condizione di dover svolgere attività professionali per privati che possano essere in contrasto con l'interesse generale senza poterlo riferire alla amministrazione stessa".

Un riferimento nemmeno troppo velato in particolare alla posizione del vicesindaco, l'avvocato Ramona Siri: "Più volte il vicesindaco, anche a mezzo stampa, ha dichiarato che, essendo il legale rappresentante della familiare proprietaria del terreno (dov'era posizionata l'antenna, ndr) non ha potuto informare l'Amministrazione della situazione a causa dei vincoli imposti dall'ordine professionale di appartenenza - spiega nelle premesse della sua interrogazione Zarrillo - In circa un anno e mezzo nessuna obiezione è mai stata formalizzata dalla amministrazione circa la motivazione addotta pertanto, è più che ragionevole supporre che l'Amministrazione la consideri valida e quindi si potrebbe riproporre anche per altri professionisti".

Il punto però coinvolge anche la richiesta del comportamento politico che maggioranza e Giunta vorranno tenere in vista del riesame della pratica richiesto dall'organo di giustizia nazionale, in particolare circa il ruolo "dei professionisti eletti [..] all’interno di un'Amministrazione che ha tutelato l’interesse privato rispetto a quello comune". Zarrillo sottolinea infatti come "l'intera Giunta, così come numerosi membri del Consiglio e delle Commissioni sono iscritti a ordini professionali i cui codici deontologici prevedono l'obbligo del segreto professionale".

Per Zarrillo, le delucidazioni dovrebbero quindi arrivare anche circa "i motivi che hanno portato la maggioranza a tutelare una posizione scomoda e, secondo il modesto parere della minoranza e dei cittadini, a fare quadrato attorno a un segreto professionale che ha fatto si (secondo quanto afferma il sindaco) che la notizia della Pratica di installazione non potesse essere resa pubblica".

Parte delle premesse, quella appena citata, che, sempre secondo l'esponente di minoranza, avrebbero portato la cittadinanza a un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli amministratori locali. Da qui la richiesta, nel secondo punto dell'interrogazione, di chiarimenti su "azioni e metodi" che si intenderanno applicare "per garantire il corretto svolgimento del riesame della pratica".

L'ultima domanda riguarda, infine, se siano intervenuti "motivi di appartenenza politica, altri di natura personale, o ulteriori" nella decisione di non intervenire in via di autotutela al fine riesaminare la pratica, nonostante "numerose evidenze di irregolarità, poi certificate dalla sentenza del Consiglio di Stato" come (per citarne alcune riportate dal testo della pratica presentata da Zarrillo) "l'eccesso di potere nell'uso del 'silenzio assenso' che ha facilitato l'operatore all'installazione, la mancata pubblicità di una pratica 'non comune' e dell'applicazione del 'piano antenne' prima perso poi ritrovato attraverso continui accessi agli atti".

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