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Attualità | 10 gennaio 2024, 16:37

Questionario rigassificatore dell'Asl2, la Cgil risponde: "Tavolo di confronto mai concesso dalla Snam e dalla struttura commissariale"

Il segretario Pasa sul questionario inviato dall'azienda sanitaria locale savonese a 26 soggetti

Questionario rigassificatore dell'Asl2, la Cgil risponde: "Tavolo di confronto mai concesso dalla Snam e dalla struttura commissariale"

"La Camera del Lavoro ribadisce la propria contrarietà alla localizzazione della nave rigassificatrice nella rada di Savona e Vado Ligure perché confligge con l’attuale modello di sviluppo del territorio savonese". 

Questa la risposta della Cgil Savona al questionario sul progetto del rigassificatore inviato dall'Asl2 ai sindaci dei comuni coinvolti dal progetto, le organizzazioni sindacali e datoriali, le associazioni che si occupano del sociale e quelle legate ai consumi. 

L'azienda che si occupa della progettazione per il posizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra a circa 4 km dalla costa di Vado e a 2.9 km da Savona e che poi gestirà il suo funzionamento se effettivamente verrà poi collocato nel savonese, aveva scritto all'azienda sanitaria locale savonese lo scorso fine ottobre e quest'ultimi avevano deciso di dar vita a fine novembre del 2023 a questa sorta di sondaggio sottoponendolo a 26 soggetti diversi che però avrebbero espresso la loro perplessità sull'iniziativa. 

Il questionario con 8 punti e per ogni punto diverse sottosezioni si concentra sull'occupazione diretta nell'impianto industriale, l'occupazione collegata alle attività dell'impianto industriale (indotto), occupazione in altri settori, la formazione, il consumo di suolo, il consumo dell'acqua, il patrimonio storico, culturale e valoriale e le disuguaglianze territoriali (ad esempio tra i quartieri). Ad ogni sezione c'è la possibilità di rispondere sulle valutazioni sugli effetti tra gli effetti positivi e negativi (risposte: B=basso, M=media, A=alta), nessun effetto e non so e poi si può motivare la valutazione. 

Tutte risposte (che devono essere inviate entro il 31 gennaio) alle quali però se non si è esperti del settore, della materia o si conosce il progetto nei minimi dettagli è più che complicato per i soggetti interpellati poter rispondere. 

La lettera era stata inviata ai comuni di Savona, Vado Ligure, Quiliano, Bergeggi, Spotorno, Altare, Carcare e Cairo Montenotte; a Confcommercio, Camera di Commercio, Confesercenti, Confartigianato, Confagricoltura, Confindustria, Coldiretti, Cia, Cna; alle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil; la Caritas e il Forum del Terzo Settore; Federconsumatori, Assoutenti, Casa del Consumatore e Acli Lega Consumatori. 

"Modello che nel tempo, ha saputo trovare una propria struttura in un ambizioso quanto delicato equilibrio fra vocazione portuale, logistica, industriale e  turistica - ha continuato la Camera del Lavoro savonese - La CGIL di Savona in considerazione della rilevanza dell’impatto sul territorio e della complessità dei risvolti socio economici che l’eventuale insediamento dell’impianto prospetta di produrre (sia per le opere a mare che per quelle a terra) aveva fin da subito chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto territoriale sia alla Struttura Commissariale che all’Azienda SNAM. Tale confronto non è mai stato concesso, non potendosi definire tavoli di confronto le rare occasione nelle quali siamo stati destinatari, insieme ad altri soggetti, di mere comunicazioni peraltro generiche, incomplete ed imprecise". 

"Inoltre, comprendendo la funzione assegnata ad ASL 2 in merito ad una valutazione sull’impatto sanitario, emergono perplessità circa il ruolo della stessa per una valutazione di impatto socio economico, per la definizione della quale sono necessarie conoscenze e competenze su materie e discipline, anche specialistiche, non riscontrabili nell’ organizzazione e nelle funzioni di una Azienda Sanitaria - puntualizza Andrea Pasa, segretario generale della Cgil Savona - Non a caso lo stesso Decreto Legislativo 152/2006 citato da Frsu Italia con la nota del 27.10.2023 prevede infatti al comma 2 dell’art.23 una …”valutazione di impatto sanitario…” e non una valutazione socio economica, che riteniamo, debba discendere prioritariamente da un confronto tra i soggetti istituzionali e la parti economiche e sociali rappresentative del  territorio con le relative assunzioni di responsabilità, nei confronti di chi in quel territorio vive ed opera". 

"La Cgil ha chiesto più volte di conoscere l’entità dell’impatto ambientale e le ricadute economiche e sociali del progetto coinvolgendo nella discussione Snam e le parti datoriali territoriali. Il progetto del rigassificatore infatti risponde ad una emergenza energetica contingente, ma non ad un piano energetico regionale che non c’è - ha continuato - Sarebbe invece importante affrontare finalmente e davvero, una discussione per una presenza qualificata della nostra Regione sulle questioni energetiche che preveda la transizione delle energie fossili, e gli investimenti sulle nuove energie che serviranno al futuro".

"La Liguria ha delle potenzialità enormi, proprio a Savona c’è un Campus Universitario che si occupa delle tematiche energetiche alternative ed ha una capacità di produzione industriale sul territorio che ad oggi sconta la mancanza di un progetto nazionale che abbia come oggetto il futuro e l’energia, investimento che non solo salverebbe i posti di lavoro ma darebbe respiro e futuro alle industrie salvaguardando l’ambiente - conclude Andrea Pasa - Anche in considerazione di quanto sopra premesso, la scrivente rimane disponibile a confrontarsi direttamente con la Struttura Commissariale e con Snam Rete GAS nei termini più volte richiesti e mai accordati".

Luciano Parodi


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