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Attualità | 08 gennaio 2024, 15:45

Rigassificatore, la Commissione Europea esprime i propri dubbi: "La valutazione d'incidenza deve escludere pericoli per i siti Natura 2000"

Soddisfatte le europarlamentari Beghin e Danzì che avevano presentato un'interrogazione. Benifei, Pd: "Credo sia il caso che Toti rifletta bene"

Rigassificatore, la Commissione Europea esprime i propri dubbi: "La valutazione d'incidenza deve escludere pericoli per i siti Natura 2000"

 La Commissione Europea esprime i propri dubbi sul progetto del posizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra a 4 km dalla costa di Vado Ligure e a 2.9 km da Savona.

E' infatti arrivata la risposta direttamente da Bruxelles alle interrogazioni sul tema della capodelegazione del gruppo M5S al Parlamento europeo Tiziana Beghin e la collega Maria Angela Danzì.

“La nostra battaglia contro lo spostamento del rigassificatore da Piombino a Vado Ligure continua e trova un alleato importante. Come avevamo paventato nella nostra interrogazione, la Commissione europea ha infatti confermato che la valutazione d'incidenza per progetti di tale portata è obbligatoria e deve escludere qualunque tipo di pericolo per i siti di Natura 2000. Nel caso non li escluda, lo Stato è chiamato a valutare delle opzioni alternative" spiegano le europarlamentari Beghin e Danzì.

“Siamo curiosi – continuano - di vedere se qualcuno avrà il coraggio di affermare che nel progetto in questione non vi siano pericoli, a maggior ragione dopo che studi autorevoli come quelli dell'ISPRA e dell'Istituto Superiore della Sanità hanno sottolineato come il progetto sia incompatibile con il territorio e presenti evidenti criticità per la sicurezza sia ambientale che sanitaria”.

“Ancora una volta – concludono le europarlamentari del M5S - ribadiamo che la decisione di spostare il rigassificatore di Piombino a Vado Ligure è inaccettabile. I cittadini non lo vogliono perché avrà un innegabile impatto sul turismo e perché danneggerà diversi siti protetti dall’Unione europea per salvaguardare la biodiversità. Persino il soggetto attuatore, l’ENI, in audizione ad Arera ha ammesso che il trasferimento del rigassificatore a Vado è antieconomico. Lo Stato italiano, tramite Commissario governativo Toti, ha preso una decisione senza una vera valutazione d’impatto che possa escludere a priori danni ambientali e quindi in violazione del principio di salvaguardia. Se non si vuole rischiare un braccio di ferro con l’UE e la conseguente apertura di una procedura d’infrazione, Toti metta in pausa il progetto e inviti il governo a trovare soluzioni alternative, ambientalmente ed economicamente più sostenibili fuori dal territorio della Regione Liguria”.

“Dalla risposta all’interrogazione presentata dalle nostre due europarlamentari, emerge in modo chiaro che la valutazione di incidenza debba escludere qualsiasi pericolo per i siti di Natura 2000 – commenta la coordinatrice provinciale del M5S Savona Stefania Scarone - A questo punto mi chiedo: il Commissario Toti riuscirà a comprendere finalmente tutte le conseguenze negative di questo progetto sul territorio savonese, che sono emerse in maniera inequivocabile in questi mesi o continuerà ad arroccarsi sulla sua decisione, che risulta meramente "politica”?”.

 “Oggi il Commissario Sinkevičius, a nome della Commissione europea, ha risposto all’interrogazione presentata da alcuni colleghi Eurodeputati del Movimento 5 Stelle sul ricollocamento della nave rigassificatrice a Vado Ligure. La Commissione Europea ha colto l’occasione di questa ulteriore interrogazione per ribadire in modo chiaro, riferendosi espressamente alla risposta già data lo scorso 7 novembre a quella da me depositata, che il governo italiano e la giunta ligure devono garantire il rispetto della direttiva Habitat e delle correlate normative ambientali. Questa verifica non ci sembra essere stata fatta accuratamente e il rischio quindi, al netto di tutte le altre valutazioni, è anche quello di agire in violazione del diritto UE e poi doversi fermare. Credo sia il caso che Toti rifletta bene” ha continuato l'europarlamentare del Partito Democratico Brando Benifei.

Luciano Parodi

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