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Politica | 06 gennaio 2024, 07:26

Partite chiuse, molte ancora aperte e cambi di poltrone: cos'è stato il 2023 politico del savonese

Ripercorriamo sulle nostre pagine le più significative vicende che hanno coinvolto le amministrazioni locali su più livelli

Partite chiuse, molte ancora aperte e cambi di poltrone: cos'è stato il 2023 politico del savonese

Vi abbiamo già parlato nei giorni scorsi di quel che è stato l'anno appena conclusosi nel savonese per quanto ha riguardato la cronaca e l'attualità, due argomenti destinati a incrociarsi inevitabilmente con quell'aspetto della vita sociale che governa e regola la "cosa pubblica", ossia la politica.

Anche da questo punto di vista il 2023 del comprensorio savonese non è stato certo avaro di spunti e passaggi da poter ripercorrere insieme tirandone le somme, tra alcune partite chiuse, altre definite e altre ancora un po' meno vicine alla soluzione.

Fulcro della maggior parte delle cronache politiche, nonché di tre argomenti capaci di incidere sulle nostre quotidianità quali il trasporto pubblico locale e la gestione sia dell'acqua pubblica che dell'igiene urbano, è stata la provincia. E da qui parte il nostro viaggio indietro nell'anno passato.

Ed è proprio da Palazzo Nervi che arriva la prima tematica politica dell'anno, grazie alle votazioni per rinnovare la carica di presidente. La ricandidatura di Pierangelo Olivieri, appoggiato dai partiti più "moderati" della destra e della sinistra, crea una spaccatura nel Consiglio Provinciale che lo sosteneva nel precedente mandato. La Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia candidano così Giancarlo Canepa, nonostante un tentativo da diverse parti di arrivare a una mediazione per convergere su di un nome solo, come quello del sindaco di Savona Marco Russo. Alle urne, col voto dei consiglieri comunali e gli amministratori dei 68 comuni provinciali, a trionfare è ancora una volta il sindaco di Calizzano.

E mentre la sinistra fa i conti col rinnovamento della segreteria nazionale del Partito Democratico nella sfida tra Elly Schlein (poi uscita vincitrice) e Stefano Bonaccini, ai dem nel rimpasto di consiglio provinciale va la poltrona della vicepresidenza, assegnata al sindaco di Cisano Massimo Niero e vengono riassegnate diverse deleghe con una maggioranza composta formalmente da Cambiamo, Pd e Azione. Un equilibrio messo poi in crisi nel resto dell'anno da vicende successive, di cui parleremo in seguito.

Sulle scrivanie del rinnovato ente il primo argomento da affrontare, per evitare di incorrere in sanzioni e sforare le tempistiche di legge dettate, è quello dell'Ato unico dei rifiuti che coinvolge 65 comuni del Savonese (esclusi quindi Savona città per la quale è previsto un sub-ambito, Andora, Stellanello e Testico che sono invece ricompresi nell'Ato imperiese). Il voto unanime dal parlamentino provinciale per l'affidamento a Sat S.p.A. del servizio di igiene urbano con una procedura "in house" arriva l'8 agosto, anche se la vicenda si chiuderà poi soltanto nel mese di dicembre quando l'azienda vadese sarà operativa in ogni territorio di nuova competenza e l'Antitrust darà il via libera alla legittimità dell'operazione una volta dipanati i dubbi precedentemente sollevati.

Per una vicenda risolta, ve ne sono due che invece si trascinano dall'anno precedente e non trovano una soluzione nemmeno nei dodici mesi della nostra analisi. E' il caso di Tpl Linea: il 28 giugno l'azienda ha il suo nuovo consiglio d'amministrazione, votato con la sola astensione di tre comuni (Borghetto, Toirano e Varazze) dal quale viene eletto presidente il commercialista Vincenzo Franceri, tuttavia il processo di affidamento del servizio in house è tutt'ora in corso, e in tal senso non sono mancate nell'anno le rimostranze di lavoratori e sindacati, così come nessuna novità è emersa per la procedura di selezione del direttore generale nonostante l'assemblea dei soci abbia aggiornato in dicembre il piano industriale.

Ultima, e al momento più spinosa, vicenda è legata ad Acque Pubbliche Savonesi. L’unificazione del servizio idrico integrato dell’ambito costiero centro ovest con la fusione delle tre società esistenti nella provincia (Consorzio Depurazione, Servizi Ambientali e SCA) che sarebbe dovuto arrivare entro il 31 dicembre sembra essere in bilico quanto mai nel mese di marzo, quando i sindaci del ponente sollevano più d'una perplessità in particolare sui conti del Consorzio. La questione torna nei binari delle primarie intenzioni a luglio con l'intesa sulla governance del futuro gestore unico ma a dicembre torna di nuovo tutto in bilico sui tempi della proroga per la fusione. L'anno si chiude però con l'accordo tra le entità coinvolte che propendono per una nuova timeline delle attività che prevede la conclusione del processo di unificazione entro il 30 giugno 2025 e l'approvazione del nuovo statuto entro la fine di quello stesso anno.

A cavallo tra le diverse tormente dell'ente provinciale, nel quadro politico del 2023 maggio è il mese delle elezioni per sette Comuni del savonese, in attesa della più corposa tornata elettorale dell'anno in corso, e così il 14 e 15 maggio alle urne sono chiamati i cittadini Alassio, Carcare, Cengio, Ceriale, Laigueglia, Rialto e Sassello.

A ottenere la riconferma sono Marco Melgrati, che nella Città del Muretto sconfigge Jan Casella ottenendo il suo quarto mandato da sindaco, il cengese Francesco Dotta e la rialtese Valentina Doglio. In continuità sono anche le elezioni (seppure con candidati differenti ma stessa maggioranza) a Ceriale di Marinella Fasano e a Sassello di Marco Dabove. Non c'è invece la conferma per altri due vecchi primi cittadini ripresentatisi al voto: bocciata dai laiguegliesi l'amministrazione targata Sasso Del Verme che deve invece cedere il passo a Giorgio Manfredi, mentre a Carcare è l'esponente del centrosinistra Rodolfo Mirri a insediarsi al posto della vecchia Giunta targata centrodestra che aveva candidato Alessandro Ferraro.

Non solo le elezioni cambiano le amministrazioni. E' quel che succede a Vado Ligure dove ad agosto arrivano, dopo mesi di rumors, le dimissioni ufficiali del primo cittadino Monica Giuliano: il Comune vadese viene così commissariato fino alle prossime elezioni, mentre l'ex sindaco viene nominata commissario dell'agenzia regionale per i rifiuti.

E proprio Vado e l'estate riportano al tema rigassificatore. L'avvio dell'iter per lo spostamento della Golar Tundra nella rada vadese-savonese, annunciato nel mese di luglio, scatena le reazioni dei cittadini ma anche della politica: da Noli ad Albisola sulla costa, passando per Quiliano nell'entroterra, la vicenda vede schierarsi la quasi totalità delle amministrazioni locali su di una posizione scettica se non addirittura contraria all'opera, facendo scricchiolare nuovamente gli equilibri all'interno della Provincia.

A dargli un colpo, dopo la possibilità dell'arrivo di un termovalorizzatore in Val Bormida che si palesa a settembre, è la vicenda giudiziaria esplosa il 4 ottobre con al centro l'indagine nei confronti dei dirigenti Colangelo e Novaro. La proverbiale goccia che fa traboccare il vaso: mentre alla segreteria generale viene nominata la dottoressa Concetta Orlando, il Partito Democratico e Azione (che un mese dopo circa confermerà Matteo Calcagno alla segreteria savonese rinnovando altre cariche) annunciano l'uscita dalla maggioranza del Consiglio Provinciale per valutare le seguenti pratiche caso per caso.

Restando a livello provinciale, ma fuori da Palazzo Nervi, e scorrendo il calendario a fine anno arriva anche un altro appuntamento segnante per la politica partitica del savonese: il congresso provinciale di Fratelli d'Italia conferma alla sua guida Claudio Cavallo che supera lo sfidante, l'ex sindaco di Carcare, Christian De Vecchi.

Sempre in autunno, torna d'attualità la politica regionale che deve nominare un sostituto del dimissionario assessore regionale Benveduti, passato ad Ansaldo. Un posto in quota Lega per il quale spunta l'ipotesi del laiguegliese Paolo Ripamonti; ipotesi tramontata perché a spuntarla è il genovese Alessio Piana.

Spostandosi a ponente, tema di dibattito della politica locale, oltre alla sanità col destino del Santa Maria di Misericordia e del suo punto di primo intervento, ad Albenga scalda la discussione e unisce maggioranza e minoranza la possibilità dell'arrivo in città, nei locali dell'ex caserma Piave, del Cpr.

Mattia Pastorino

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