“Troviamo inaccettabile la posizione dell’assessore regionale Ferro di Fratelli D’Italia, la quale ha richiesto a Savona di procedere ad un ulteriore accorpamento di istituti scolastici, quando a Genova il sindaco Bucci ha deciso e ribadito che non farà alcun accorpamento nella città metropolitana. Le province di Savona, La Spezia e Imperia hanno già deliberato, non senza difficoltà. A Savona, come spiega la consigliera provinciale di Savona Maria Adele Taramasso, la delibera è stata assunta in seguito ad un percorso lungo e difficile di interlocuzione con dirigenti scolastici e amministrazioni comunali, al fine di trovare la soluzione migliore per i territori e adempiere agli obblighi ministeriali. Richieste di accorpamento, tra l’altro, pervenute la prima volta a metà agosto e la seconda volta durante le festività natalizie, entrambi periodi complessi dal punto di vista amministrativo”.
Lo afferma il consigliere regionale di Savona in Azione Pippo Rossetti in merito al dimensionamento scolastico, a seguito delle sollecitazioni da parte della Regione nei confronti della provincia di Savona affinché deliberi per un ulteriore accorpamento, oltre a quello già definito tra le scuole di Quiliano e Spotorno.
“Appare evidente ora – prosegue - come la questione gravi sulla provincia di Savona, mentre su Genova la giunta Toti non prenderà nessun provvedimento. L’assessore non ha assunto il potere sostitutivo, come impone la legge regionale, nei confronti di Genova inadempiente sulle disposizioni nazionali, e sperava che il ministero chiudesse un occhio sul mancato dimensionamento, grazie all’appartenenza allo stesso partito politico, con il rischio di far arrivare un commissario ad acta non obbligato a rispettare i criteri della legge regionale”.
“Azione in questo momento ribadisce la propria contrarietà al piano di dimensionamento scolastico del governo e in particolare alla disparità di trattamento riservata alle diverse province liguri, che ha portato ad una sproporzione degli accorpamenti deliberati. Difendiamo la scuola e non accettiamo che le altre province debbano sopperire alle mancanze del capoluogo di regione”, conclude.