"Ogni nuovo anno porta con sé speranze ed ambizioni. Si vuole pensare positivo e convincersi che “stavolta è quella buona”. Comprensibile e umano, ma partendo dalla realtà, non giocando sogno su sogno: il Pd ha perso la Sestri Levante che pensavano mai avrebbe abbandonato la “direttiva Ghio” puntando sul suo alfiere Massucco, e a Camogli, notoriamente anch’essa di centrosinistra ed entrambe considerate “roccaforti”, il tutto poco dopo aver subito la disfatta a Genova, La Spezia, Sarzana, Imperia e Ventimiglia".
Cosi commenta in una nota la Lista Toti Liguria che aggiunge: "Questa la base da cui il 2024 del consigliere regionale Natale dovrebbe partire per porsi degli obiettivi. Invece, quasi come pensasse di poter indorare la pillola ai propri elettori, parla di crescita mentre dalla Sardegna al Piemonte il suo partito litiga perfino sulle primarie. È bello essere ottimisti, a noi piace questa “Linea Natale”, uno degli alleati migliori della nostra coalizione".
"Questa distanza dalla realtà, però, insieme all’innata e costante mania di strumentalizzare informazioni, coltivare proteste e palesare la propria sindrome Nimby (Not In My Back Yard) fino a sfociare nella BANANA (Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything), evidenzia come anche il 2024, potrebbe vederli al Governo in termini di filastrocca, ovvero solo perché bisesto… Ed in Liguria l’incoerenza è ciò che amministra il Pd che si pone sempre in opposizione a se stessa, rinnegando quanto sostenuto a Roma: vota il piano energetico da una parte, lo contesta in piazza cavalcando i timori dei cittadini che puntualmente tradisce spostando l’attenzione e rendendo una comunicazione capziosa; per anni governa a livello centrale la Sanità senza trovare soluzioni ad alcun problema, poi dispensa consigli e demonizza proposte in Liguria non potendo più dare il cattivo esempio".
"Un partito tanto schizofrenico da aver candidato alla Presidenza della Regione l’ultima volta uno dei maggiori critici delle sue amministrazioni, aprendo la porta del Consiglio regionale alla peggiore doppia morale, alla decrescita felice vista dalle ville in collina - conclude - Di tutto siamo certi, tranne che i liguri vogliamo tornare alle decisioni prese in sezione da chi negli ultimi anni ha sbagliato tutto senza neppure il minimo senso di autocritica e pudore nel propinare la loro visione distorta dei fatti".