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Economia | 30 dicembre 2023, 14:10

Anche il reperimento del personale tra i problemi dell'economia savonese: lo svela il report dell'Unione Industriali

Carenze infrastrutturali e difficoltà a trovare appartamenti in locazione a medio termine non attirano lavoratori di altre aree del Paese. Ma ci sarebbero opportunità per ridurre il gap di genere

Anche il reperimento del personale tra i problemi dell'economia savonese: lo svela il report dell'Unione Industriali

Secondo quanto emerso dalla presentazione dei dati socio-economici della nostra provincia, tenutasi lo scorso 21 dicembre nella sede dell'Unione Industriali della Provincia di Savona, tra i problemi che l'economia del nostro territorio deve affrontare ci sono anche le difficoltà nel reperimento del personale.

"I dati ISTAT presentati nel rapporto 'Occupati-Disoccupati' del 2 ottobre 2023 hanno evidenziato che in Italia pur a fronte di un numero di disoccupati pari al doppio, oltre un milione di posti di lavoro non vengono coperti perché le imprese non trovano gli addetti - si legge nel report dell'Unione Industriali di Savona - A prescindere dal matching tra domanda offerta di lavoro che nel nostro Paese, concentrato per decenni sulla cassa integrazione non ha mai voluto seriamente affrontare e al deficit educativo ed esperienziale rispetto alle abilità professionali necessarie per le attività economiche, la bassa natalità ha effetti negativi anche sul tema dell'incontro domanda/offerta".

Ai problemi creati dalla bassa natalità, si aggiungono per la nostra economia anche quelli frutto della "non facile raggiungibilità con le infrastrutture stradali e ferroviarie, oltre che con i mezzi pubblici, del nostro territorio e delle nostre imprese" si legge ancora nel report, a cui si somma "l'estrema difficoltà a trovare appartamenti in locazione a medio termine a causa della normativa sugli sfratti, oltre che a causa del flusso turistico e della possibilità di creare reddito attraverso la messa a disposizione, spesso incontrollata, di case vacanza". 

Un quadro che rende scarso l'appeal del savonese per lavoratori di altre aree del Paese: "Questo crea non pochi problemi alle imprese nell'ambito della reperibilità del personale, specie in un momento di contrazione della disoccupazione, con un tasso di disoccupazione intorno al 3% tra le forze lavoro di sesso maschile" evidenziano ancora dall'Unione Industriali savonese. Nonostante Savona sia tra le province con il minore mismatch, così emerge dai dati Istat e Anpal, il tema "resta di difficile risoluzione, se non andando a risolvere i problemi inerenti, da una parte i temi infrastrutturali, dall'altra i temi formativi e di politica attiva". 

Tra problemi e difficoltà, il savonese potrebbe però cogliere un'opportunità: quella rappresentata dal persistente divario di genere nell'occupazione e nell'elevato tasso di disoccupazione femminile. "Migliori ed elevati standard di servizi di supporto alle famiglie con figli piccoli (solo a Genova i numeri dei posti negli asili nido raggiungono i livelli minimi indicati dall'Unione Europea, mentre nel resto della Liguria, specie interna, i servizi sono carenti o difficili da attivare), un maggiore coinvolgimento femminile e delle istanze delle famiglie nella trattazione dell'organizzazione e degli orari garantendo un migliore life-balance nelle aziende, trasporti pubblici adeguati nel percorso casa-lavoro, sono alcune delle opportunità che debbono essere colte per migliorare il gap di genere nelle aziende" viene sottolineato.

I dati ANPAL collocano Savona in una posizione relativamente positiva (al 74° posto su 105) per il mismatch tra domanda e offerta, con un'incidenza del "solo" 38,1% di posti di difficile reperimento sul totale di posti da coprire. Numeri che vengono paragonati a quelli di Bolzano, città con analoghi problemi in termini di demografia e trasporti seppur con un'alta crescita industriale e turistica: il capoluogo dell'omonima provincia autonoma del Trentino-Alto Adige "presenta un mismatch del 52,5% - spiegano infine dall'Unione Industriali di Savona - ovvero più di 41.000 posti lavoro di difficile reperimento".

Roberto Vassallo

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