Economia - 24 dicembre 2023, 09:30

Il Savonese, una provincia sempre più anziana con più pensionati che occupati

I dati sono quelli elaborati dall'Unione Industriali nel suo bilancio di fine anno e segnano comunque anche una crescita dell'occupazione

Savona è la seconda provincia più popolosa della Liguria che tende a perdere residenti e ad averli sempre più anziani. Al primo gennaio i residenti erano 266.623 abitanti residenti al primo gennaio 2023 mentre al primo gennaio 2022 erano 268.038.

Secondo le previsioni Istat a gennaio la riduzione sarà scesa a circa 265.300 abitanti Negli ultimi dieci anni il savonese ha perso, in proporzione, più popolazione delle altre province liguri. Senza un'inversione di tendenza ci saranno ricadute sui servizi, se si considera che ogni anziano in provincia di Savona ci sono solo 2 forze lavoro secondo i dati Inps e Istat nel 2022 nel nostro territorio, il numero di pensionati abbia superato il numero degli occupati (seppure questi siano aumentati di molte migliaia di unità) con un divario di circa 12.000 unità, per 120.000 pensionati e 108.000 occupati.

Genova fa peggio in termini assoluti (ma non in termini percentuali) con uno squilibrio di 20.000 unità, mentre Imperia presenta uno squilibrio di 4.000 unità e Spezia di 6.000.

"La demografia, come denunciamo da alcuni anni –finalmente sembra esserci stata quantomeno la presa di coscienza nazionale e ligure della gravità del problema –-ha spiegato Alessandro Berta , direttore dell'Unione Industriali di Savona - pesa, insieme alle infrastrutture, anche se in maniera meno vistosa, sulle potenzialità di crescita e di produzione (e distribuzione) di ricchezza della Liguria e della provincia di Savona in particolare".

Una popolazione in età elevata significa minore competitività dei settori produttivi ed un peso elevato della spesa sociale sulle risorse prodotte dalla popolazione attiva.

"Per Savona e la Liguria ogni posto di lavoro in più – conclude Berta - così come ogni impresa che apre sono essenziali per diminuire o contenere lo squilibrio, che si riverbera, in maniera immediata e diretta, sulle tasche di cittadini e imprese, a fronte di un alto costo pubblico complessivo dei servizi socio-sanitari, oltre che riverberarsi su una difficile gestione dei servizi agli anziani a fronte di una sempre minore ricchezza prodotta".