Nel cuore di Carcare è custodita una storia ultracentenaria che risplende di tradizione, passione e impegno. Romolo Gioielli è molto più di un semplice negozio: è un viaggio nel tempo, attraverso la maestria orafa e la dedizione familiare.
Tutto iniziò nel lontano 1904 quando il fondatore, Romolo Ferraro, originario di Torino, portò la sua maestria di orologiaio in Val Bormida. Assieme al fratello Adolfo, aveva avviato la propria bottega nel capoluogo piemontese qualche anno prima, nel 1892. Ma fu a Carcare che stabilì le radici dell'attuale attività, lasciando un'impronta indelebile nella storia locale.
Il 1939 segnò un nuovo capitolo con il matrimonio di Romolo e Giulia Ravotto, destinata a portare avanti con passione la gestione dell'azienda di famiglia. Dal loro amore nacque nel 1941 Caterina Ferraro, la vigile custode dell'antica arte, oggi titolare del negozio, a cui si è unito, nel 1997, nella gestione dell'attività, il figlio Marco Di Tullio. L'8 dicembre 2022, Romolo Gioielli ha ampliato la sua capacità espositiva con le nuove vetrine in via Garibaldi, 42.
L'ultima data significativa risale allo scorso 19 dicembre, quando presso la Camera di Commercio, Romolo Gioielli è stato insignito dell'attestato di "Impresa Storica". Mirco e Martina Di Tullio, rispettivamente figlio e nipote di Caterina Ferraro, hanno ricevuto questo riconoscimento, simbolo di un lavoro basato sull'onestà, sulla dedizione imprenditoriale e sull'affetto della clientela, che ha superato le numerose difficoltà incontrate lungo il percorso.
"È un onore ricevere questo riconoscimento che riflette il nostro impegno e la nostra dedizione - commenta Mirco - Romolo Gioielli non è solo storia, ma guarda al futuro. Siamo sempre aggiornati sulle novità di mercato, partecipando attivamente alle fiere legate al settore orafo e gioielliero. Abbiamo inoltre ampliato la nostra presenza sui social media e il nostro sito internet è in costante evoluzione".
"Vi aspettiamo il 21 marzo del 2024 per festeggiare insieme il nostro 120° anniversario", conclude Martina.