<<I paradossi di una città con la popolazione "in picchiata" che fa finta di essere in forte sviluppo perché si costruisce sempre di più>>. Si apre con queste parole il commento di Mario Carrara, consigliere comunale di minoranza a Pietra Ligure, dopo l'ultima seduta del Consiglio comunale pietrese.
<<Nel 2011 l'ultimo censimento dello Stato enumerava i cittadini di Pietra Ligure in 8880 residenti; poi, leggiamo dal bilancio di previsione del 2024 il dato ufficiale che il 1⁰ Gennaio 2022, la popolazione è scesa a 8397 residenti; ma questa non è l'ultima rilevazione significativa da tener presente, perché sul sito di Google, se si clicca "Pietra Ligure", viene riportato il dato che i residenti sono ulteriormente "scesi" a 8249, per diminuire ancora, durante il corso del presente anno 2023 (fonti ISTAT) a 8215 - prosegue Carrara - Sembra la discesa di un precipizio inarrestabile. Il Sindaco di fronte alla nostra obiezione che una popolazione che diminuisce costantemente sia segno di crisi, ci ha obiettato che la diminuzione della popolazione è un dato comune anche a tanti paesi e città liguri, anche a noi vicini, quasi che egli invocasse il detto: "mal comune, mezzo gaudio….". Tuttavia, è un dato indubitabile che la città si stia progressivamente "desertificando", questo è ancora più vero per quanto riguarda il centro storico, che, ieri sera, 20 Dicembre, all'uscita dal Consiglio comunale, intorno alle 19, mostrava il volto di una città desolatamente "vuota" di gente".
"A questo "deserto" nelle strade del centro si contrapponeva fino ad un'ora prima l'intasamento della coda ormai "perenne" sulla via Aurelia, ovviamente nella sola direzione verso levante, causata dalla scellerata decisione di voler pervicacemente mantenere a tutti i costi il senso unico sul lungomare - continua ancora il consigliere comunale - Decisione quest'ultima che ha sconvolto le abitudini e la vita delle persone ed i loro movimenti, ma non solo degli automobilisti, dirottando, perché scoraggiati, altrove anche quanti erano soliti recarsi nel centro storico. I provvedimenti della viabilità, presi in successione in questi anni dall'amministrazione De Vincenzi, compreso l'autovelox sulla via Aurelia, che da maggio a novembre 2023 ha "fruttato", da solo, la bellezza di oltre un milione e quarantamila euro in multe, si stanno rivelando una catastrofe. A questa diminuzione progressiva ed inarrestabile della popolazione, che se ne va, corrisponde, tuttavia, in modo inversamente proporzionale un'impennata nella costruzione di case. Non tanto su terreni ancora vergini, che si stanno esaurendo, quanto in seguito alla demolizione di edifici che si ricostruiscono con dimensioni ben più rilevanti, se non, a volte, abnormi>>.
<<Sempre dal censimento del 2011, si rileva che Pietra, già allora, contava circa ben 7000 seconde case. Le seconde case che per il Comune di Pietra Ligure, con l'aliquota dell'IMU volutamente tenuta al massimo possibile dell'11,40, fruttano il cosiddetto tesoro dell'IMU, che nel 2023 riscontra un "assestato" di ben € 11.020.000 - osserva ancora Carrara - Quindi, in questi anni si è constatato che si costruisce sempre di più ed edifici sempre più grossi, per ospitare sempre più persone. Ma sorge spontanea una domanda: perché si costruisce sempre di più se la popolazione continua a diminuire? Teniamo presente che se nel 2011 Pietra aveva 8880 residenti, negli anni '80 aveva superato abbondantemente i diecimila! E com'è possibile che essendo i residenti diminuiti, essi facciano una fatica immane a trovar casa a Pietra quando la cercano? Dovendo tante volte emigrare nei paesi dell'entroterra per trovare dei prezzi più accessibili? Non ci sono dubbi che la cementificazione inarrestabile, di cui il Sindaco Luigi De Vincenzi sembra essere un fautore convinto, è destinata ancora, se non soltanto, alle seconde case. Le seconde case per turisti che, nei momenti di "punta", portano la popolazione di Pietra Ligure a picchi di oltre 60.000 persone, con una vivibilità inumana di una piccola città turistica che diventa più simile ad un "formicaio" o ad un "alveare"; per poi "crollare" a deserti mortorii nella maggior parte degli altri periodi dell'anno>>.
<<Questo stato di cose sta provocando un vero cambiamento sociale ed economico nel tessuto della città e la riprova è data dai negozi anche "storici" che in numero progressivo stanno chiudendo. Ciò perché non ci si può basare, per sopravvivere, solo sulle entrate di due mesi all'anno più i periodi di pochi giorni a Pasqua e a Natale. Andando avanti così, con il cemento in continua "espansione" ed i residenti in continuo "regresso", i pochi che resteranno sembrerebbe che siano destinati a far da "custodi" delle seconde case dei proprietari che vengono qui solo per le loro vacanze. E basta. Ma non è detto che si debba per forza continuare ad andare avanti così; non è detto che, ad esempio, Pietra Ligure non debba avere un suo piano regolatore, visto che è dal 2002 che un tecnico ha l'incarico per farlo; ma finora del piano regolatore nuovo non se ne sa nulla. Questo perché, forse, per un sindaco cementifero, è forse meglio non avere nessun piano organico preordinato, per "avere le mani libere" e, tra "piani casa" e convenzioni urbanistiche di demolizioni e ricostruzioni di edifici più grossi, fare, sostanzialmente, il piano regolatore volta per volta, cioè ogni volta in cui un impresario chiede di costruire e, quindi, trattare e contrattare. Questa descritta è, però, al di là della retorica, la nuda e cruda realtà della situazione di Pietra Ligure>>.
<<I grandi progetti di sviluppo finora sono fermi. Tanto per citare il caso più emblematico: la ristrutturazione dell'area del cantiere tuttora non parte, nonostante la proprietà abbia già tutte le autorizzazioni per farlo. Sappiamo che in Regione si stanno interessando perché sembra che voglia essere presentato un nuovo progetto: temiamo che non sia certo per fare meno cemento di quel tanto già previsto nell'attuale, che conta già palazzi per circa 200 nuovi appartamenti (solo lì). Il mix "tasse al massimo", "cementificare" sempre più in modo massiccio, viabilità infernale e poche occasioni di lavoro, per lo più concentrate in occupazioni turistiche stagionali, non incoraggiano certo la gente a restare residente a Pietra Ligure. Ma non è mica detto che si debba per forza e sempre continuare ad andare avanti così>> conclude infine il consigliere comunale Mario Carrara.