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Attualità | 21 dicembre 2023, 16:47

Coop Bazzino, il grido d'allarme della Fit Cisl: "A rischio il posto di lavoro di alcuni dipendenti"

In Autorità Portuale la commissione consultiva. Causa, Fit Cisl: "Deciso qualcosa di surreale"

Coop Bazzino, il grido d'allarme della Fit Cisl: "A rischio il posto di lavoro di alcuni dipendenti"

"I lavoratori della Coop Bazzino perdono il lavoro". Questo il grido d'allarme lanciato dalla Fit Cisl in merito al futuro dei lavoratori della cooperativa savonese. Con la discussione che si accende tra le sigle sindacali.

"Oggi in Autorità Portuale è stato deciso qualcosa di surreale, durante la commissione consultiva dove purtroppo il nostro rappresentante non è potuto essere presente per problemi personali, sotto la pressione da parte di Filt Cgil e Uiltrasporti hanno deciso di eliminare alcune attività che da oltre un decennio venivano svolte nel Terminal Reefer dalla Coop Bazzino affermando che non erano loro che dovevano svolgere quelle attività in caso di difficoltà di operatività da parte del Terminal, ma doveva farlo qualcun’altro".

"Noi siamo totalmente contrari a questa scelta che mette in grossa difficoltà la Coop mettendo a rischio il posto di lavoro di alcuni soci lavoratori già a partire dall'1 gennaio. Noi non patteggiamo per nessuno, siamo scevri da interessi nei confronti di una o un’altra azienda ma non possiamo essere complici di questa assurda scelta - prosegue la Fit Cisl -  Da sempre il Porto di Savona/Vado è vissuto sulle tracce di un vecchio accordo sindacale sul lavoro in porto del 2001/2003 firmato con Confindustria, Autorità Portuale, aziende portuali, che ha sempre garantito la pace sociale, permettendo a tutte le aziende savonesi ovviamente con le adeguate autorizzazioni ad avere la propria fetta di lavoro".

"Noi siamo per rimandare la discussione nel corso del 2024 e rivedere totalmente gli accordi sindacali sopra citati, in modo che una volta per tutte si decida chi, che cosa fa e cosa farà in futuro nel Porto di Savona/Vado, prima di tutto a tutela dei terminalisti che acquisiscono i traffici e i suoi lavoratori diretti. A caduta ovviamente di conseguenza l’articolo 17 che potrà intervenire, come sempre, in caso di picchi di lavoro, individuando le attività da svolgere terminal per terminal e stessa cosa l'articolo 16 suddividendo le operazioni dai servizi portuali. In questa maniera potremmo avere un nuovo patto sul lavoro portuale  e non a spot a seconda del momento" continua il segretario Fit Cisl Savona Danilo Causa.

"Certamente le autorizzazioni verranno  discusse ogni anno in commissione, ma con regole più chiare, non succederebbe più quanto accaduto oggi, dove viene levato il lavoro a qualcuno e improvvisamente si troverà senza lavoro senza nessun preavviso - aggiunge - Un nuovo accordo sarebbe soprattutto a tutela di tutti gli operatori del porto, che speriamo duri altri 20 anni, respingendo gli attacchi di chi vorrebbe inserire altre forme di lavoro come agenzie interinali e autoproduzione evitando sempre più precarietà e rischio di perdita di lavoro".

"La parcellizzazione delle lavorazioni e  la mancanza di regole certe all’interno del nostro porto rischia di rendere lo stesso meno competitivo nei confronti degli altri 'concorrenti' danneggiando la produttività svolta" conclude Causa.

Redazione

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