Attualità - 20 dicembre 2023, 16:56

Ettore Prandini riconfermato presidente nazionale Coldiretti

È stata nominata anche la nuova Giunta Confederale: tre vicepresidenti, Nicola Bertinelli, David Granieri e Gennarino Masiello, oltre a Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri

È stato rieletto all’unanimità il Presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini. L’Assemblea dei delegati giunti da tutti le regioni in rappresentanza di 1,5 milioni di soci conferma dunque la leadership del cinquantunenne lombardo nella sede della principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo di Palazzo Rospigliosi a Roma.

 

Il curriculum di Prandini è l’epitome della sua rielezione: laureato in giurisprudenza, guida un’azienda di bovini da latte e gestisce un’impresa vitivinicola con produzione di Lugana. Ha guidato la Coldiretti Brescia e la Coldiretti Lombardia. Inoltre, ricopre le cariche di presidente nazionale di Uecoop, della Fondazione Campagna Amica e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare.

Nel suo discorso, il Presidente ha voluto spiegare gli obiettivi dei prossimi cinque anni, sottolineando l’impegno a raggiungere 100 miliardi di valore dell’export agroalimentare, di cui la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco ne simboleggia l’attenzione internazionale contemporanea. Prandini ha inoltre posto l’accento sugli investimenti a livello di competitività delle imprese agricole e del settore della pesca, mediante investimenti innovativi e sostenibili. “Va sostenuto il Made in Italy offrendo all’Ismea la possibilità di svolgere il ruolo di cassa depositi e prestiti anche per proteggere la filiera agroalimentare nazionale dallo shopping straniero”, ha spiegato. “Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che” – prosegue Prandini – “vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati con il coinvolgimento delle ambasciate e valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate”.

Non è un periodo facile per l’Italia agricola, che a causa della cementificazione e dell’abbandono ha perso circa il 30% dei terreni agricoli in meno di mezzo secolo. A questo vanno aggiunti gli effetti sulla tenuta idrogeologica del territorio, il deficit produttivo del paese e la dipendenza agroalimentare dall’estero.

Se dunque il primo grande obiettivo è la grande sfida del cambiamento climatico e della transizione ecologica – “Occorre intervenire sulle emergenze con sostegni adeguati e investimenti che vadano dal verde urbano alle agroenergie, ma anche un piano invasi per garantire acqua a cittadini e imprese. L’innovazione va racchiusa nello sviluppo dell’agricoltura 4.0; è mediante la tecnologia, potendo utilizzare strumenti come droni, robot e satelliti che l’agricoltura può progredire e modernizzarsi ulteriormente. Obiettivo? Ridurre i costi delle imprese aumentandone il reddito, il tutto reso possibile anche grazie alla nuova genetica green no. In tale ottica lanceremo nel 2024 i primi campi sperimentali in Italia sulle Tea, le Tecniche di evoluzione assistita”. – il secondo va senz’altro riscontrato nella valorizzazione del Made in Italy.

“Il che significa portare avanti il lavoro non solo in sede nazionale, ma in sede europea. Nei prossimi 5 anni si decidono i destini della nostra agricoltura. L’Italia, leader mondiale nella qualità e nella sicurezza alimentare, ha il dovere di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche agroalimentari, nell’interesse delle imprese e dei cittadini. Ma resteremo fortemente ancorati ai territori dove le Regioni sono interlocutori privilegiati delle politiche comunitarie”.

Anche la delegazione ligure ha preso parte all’Assemblea dei delegati; ha così potuto commentare la rielezione di Prandini. “Prandini è al timone di un’Organizzazione in crescita che con il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha esteso la propria rappresentanza dalle imprese singole alle cooperative, dal settore agricolo a quello della pesca, dall’agricoltura tradizionale alla filiera agroalimentare con la Fondazione Campagna Amica,” spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. “Una forza sociale di tale portata, con cultura di governo senza per questo essere legata ad alcun partito politico, necessita di un Presidente che ne sappia fare le veci: Prandini è l’uomo perfetto per sostenere e valorizzare il Made in Italy attraverso digitalizzazione e sostenibilità.”

Al fianco di Prandini è stata nominata anche la nuova Giunta Confederale composta dai tre vicepresidenti Nicola Bertinelli, David Granieri e Gennarino Masiello oltre che da Franco Aceto, Gianluca Barbacovi, Cristina Brizzolari, Dominga Cotarella e Francesco Ferreri.

Comunicato stampa