Il primo incontro del coordinamento regionale si è svolto l'altra sera a Garlenda. All'evento, organizzato da Fabrizio Marabello, membro della Direzione Nazionale e coordinatore di Savona e provincia del partito, erano presenti il coordinatore regionale Alessio Saso e una delegazione del Piemonte, guidata da Giuseppe Lauria (responsabile nazionale degli Enti locali). Ha partecipato anche il consigliere comunale di Imperia e generale dei Carabinieri in congedo Luciano Zarbano. Oltre a Saso e Marabello nella Direzione Nazionale di "Indipendenza" sono stati eletti: Francesco Castagnino (Imperia), Marco Mori e Roberto Pecchioli (Genova), Rosario Cesario (Rapallo), Alessandro Rosson (La Spezia).
Dopo un lungo percorso cominciato con il "Comitato Fermare la guerra" e poi con il "Forum dell'Indipendenza Italiana" è nato il "Movimento Indipendenza", un vero partito politico antisistema, cattolico e difensore della tradizione che raccoglie tutta l'eredità della Destra Sociale, dei movimenti nazional-popolari, dei circoli identitari, del sovranismo.
“Un partito proiettato verso il futuro fuori dai limiti stretti del centro-destra. Per trent'anni siamo stati nel centro-destra con le sue contraddizioni, con le sue imposizioni, con quella logica dominante del liberismo. Adesso basta! Dobbiamo andare in mare aperto. Per fare che cosa? Per dare risposta a una grande emergenza. L'Italia è una colonia che rischia di essere schiacciata nella globalizzazione – spiega il portavoce Marabello -. Oggi noi abbiamo vincoli sempre più pesanti come macigni che provengono dai trattati europei, vincoli economici che ci impediscono lo sviluppo. Abbiamo sempre più gravoso l'impegno che ci porta a fare guerre contro il nostro interesse nazionale, guerre volute dalla NATO ma contrarie all'interesse italiano ... pensiamo all'Ucraina che è costata alla nostra economia 150 miliardi di euro! Per liberarci da quelli che sono i condizionamenti dei grandi monopoli multinazionali che vogliono colpire la nostra libertà. Pensiamo a quello che è successo con la cosiddetta ‘pandemia del covid’ dove ci sono state imposte campagne vaccinali contro la nostra volontà”.
“Pensiamo alla ‘transizione digitale’ che ci porta verso l'intelligenza artificiale senza nessuna cautela. Pensiamo alla ‘transizione green’ che rischia di limitare i nostri movimenti e la nostra possibilità di avere una casa e un'economia decente – continua -. Questi condizionamenti vengono da multinazionali senza controllo. Di fronte a tutto questo noi dobbiamo creare un grande movimento di indipendenza per superare la logica neo-liberista, per creare giustizia sociale e sviluppo, per unire ceto medio e ceti popolari, per unire tutte le forme di lavoro (come indicato dai princìpi costituzionali), contro le rendite parassitarie, contro quella finanza che sfrutta le economie reali. Noi dobbiamo unire il lavoro italiano per dare una prospettiva agli Italiani ma senza indipendenza tutto questo non è possibile. E lo faremo in mare aperto! Non è un caso che al nostro congresso di fondazione abbiamo invitato Marco Rizzo e Francesco Toscano i leader di ‘Democrazia Sovrana e Popolare’. Queste persone dicono le stesse cose sulle questioni essenziali in maniera molto più chiara a differenza degli esponenti politici di centro-destra che spesso e volentieri vanno in senso contrario.
“Il Movimento Indipendenza vuole costruire insieme agli Italiani un percorso per salvare la nostra Nazione. Questo è un Movimento aperto, non personalistico, dove vi sarà partecipazione e dignità per tutti proprio perché vogliamo dare speranza di libertà e indipendenza per l'Italia”, conclude Fabrizio Marabello.