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Attualità | 18 dicembre 2023, 15:50

Piaggio Aero, doccia gelata dall'incontro sindacati- commissari: ancora nessun acquirente ritenuto valido

Nella sede dell'Unione Industriali non sono emerse novità positive all'indomani della proroga dei termini per le domanda di acquisizione

Piaggio Aero, doccia gelata dall'incontro sindacati- commissari: ancora nessun acquirente ritenuto valido

Che potessero essere positivi i chiarimenti sulla scelta della Struttura Commissariale di prorogare i termini per la presentazione delle offerte definitive e vincolanti per l'acquisto di Piaggio Aero (leggi QUI), non sembravano scommetterci nemmeno troppo i sindacati alla vigilia dell'incontro odierno coi commissari e la Confindustria savonese.

Eppure, quella che è piombata sui lavoratori e le loro rappresentanze nella sede di Unione Industriali è una vera e propria doccia fredda: non vi sarebbero infatti, al momento, acquirenti ritenuti validi dai commissari Cosentino, Nicastro e Rossetti.

E così le preoccupazioni dei lavoratori, alimentate non solo dagli annunci stampa dei responsabili, sembrano trovare un più che legittimo riscontro: "Si capisce in maniera inequivocabile che non ci sono ancora risoluzioni a portata di mano, che sono quattro anni che si gioca col futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, del territorio, di un pezzo dell'industria fondamentale per esso e per il Paese ma anzi - affermano dalla Cgil savonese per bocca del segretario Andrea Pasa - ci si aggrappa addirittura a questo ulteriore mese di tempo per capire se vi siano o vi possano essere soggetti industriali interessati all'acquisto dell'azienda". 

"Siamo entrati  nel quinto anno di amministrazione straordinaria e questo allungamento dei termini per la presentazione delle offerte vincolanti preoccupa per due motivi - sottolinea invece in una nota a margine dell'incontro il segretario generale Fim Cisl Liguria, Christian Venzano - Il primo è che non ci sia nulla di accettabile ad oggi e che si vada a tentativi, ma essendo la terza gara vuol dire che c’è bisogno di altro per rilanciare l’azienda; la seconda questione riguarda i termini per la scadenza dell’amministrazione straordinaria fissati a maggio 2024 e non è accettabile per noi che vengano allungati i termini della gara e non quelli dell’amministrazione che invece vanno allungati per dare continuità produttiva visto che  c’è lavoro ed è stato detto dai commissari che saranno firmati a breve 7 trasformazioni e 5 nuovi velivoli che aumentano  il grande portafoglio ordini che già ammonta a 500 milioni per Piaggio AeroSpace e questo sottolinea la straordinarietà di questa storica azienda di aeronautica che ha ordini e liquidità almeno per i prossimi due anni con altre commesse in arrivo".  

La richiesta non è solo quella di interesse reale e concreto, ma anche di una strategia industriale: "Non possiamo più stare in questa situazione di limitazione negli investimenti perché da sette anni Piaggio non riceve più investimenti sulle persone, che sono il know how dell’azienda, sui prodotti e i processi - specifica Venzano - Una cosa è certa però, noi vogliamo chiarezza per le lavoratrici e i lavoratori dell’azienda coperta da Golden power e avvisiamo il Governo: non possiamo aspettare in silenzio che altri decidano per il futuro di questo asset industriale.  Ad oggi assistiamo ad un ulteriore e preoccupante colpo di scena. Non c'è più tempo e serve fare chiarezza immediatamente. Governo, enti istituzionali e struttura commissariale devono essere garanti del futuro di Piaggio AeroSpace e del suo rilancio, che deve assolutamente partire da un piano industriale serio e concreto che sia condiviso e basato su elementi di salvaguardia occupazionale territoriale e dell’indotto specializzato che ruota intorno alla Piaggio, con gli investimenti necessari". 

La richiesta di Fim Cisl è quindi quella di procedere a "una vendita che garantisca il futuro con le garanzie del bando e dichiarato dalle organizzazioni sindacali" oppure tramite un investimento diretto dello Stato tramite CDP o Invitalia, dato che l'azienda "lavora per il 70% per la Difesa italiana" e resta da sviluppare il drone "arrivato al 95% con la tecnologia di Leonardo e l’MPA fondamentale per pattugliare il territorio con una lunga autonomia a basso consumo".

A rincarare la dose è quindi ancora la Cgil che mette sotto accusa un atteggiamento degli attori coinvolti "non solo irrispettoso nei confronti di chi lavora ma dell'intera comunità savonese e genovese", soprattutto da parte dei ministeri competenti, quello del Made in Italy e quello della Difesa, e del Governo centrale, chiedendo un intervento diretto della premier Meloni: "Inutile che ogni volta ci raccontino essere seguita e attenzionata la vertenza: la fotografia di questo interesse è sotto gli occhi di tutti ed è molto negativa, ancora una volta mette a nudo errori madornali e l'assenza di politiche industriali da parte del governo italiano. E' necessario che la premier prenda in mano direttamente questa vertenza, e costruisca insieme ai due ministeri e al territorio la soluzione per dare futuro a oltre mille lavoratori e a commesse che sono quasi interamente governative".

Cgil che poi punta il dito anche contro Regione Liguria: "Non è più accettabile il disinteresse mostrato su Piaggio: mai una parola o un'azione concreta da parte del presidente Toti, mai una presa di posizione nei confronti dei ministeri interessati e mai un atto concreto per trovare davvero una soluzione. E se anche a gennaio non dovessero arrivare novità positive in tal senso, la responsabilità politica sarebbe tutta del Governo e della Regione che su questa partita, come in tutte le altre della provincia di Savona, non soltanto non ha governato i processi in questi mesi ma se n'è completamente disinteressata" chiosano.

Mattia Pastorino

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