Attualità - 18 dicembre 2023, 09:20

Tre studenti del Liceo Calasanzio nel cast del cortometraggio Pentaclub di Roberto Strazzarino

Federico Cesi, Leonardo Chiaro e Francesco Brondi hanno raccontato la loro esperienza

Francone, Delfo e Giò sono tre dei personaggi del cast di Pentaclub, il cortometraggio diretto curato e prodotto da Roberto Strazzarino e vincitore di numerosissimi premi anche internazionali che tanta soddisfazione sta dando ai giovanissimi interpreti valbormidesi coinvolti.

Il 13 e il 14 dicembre presso il cinema "Osvaldo Chebello" di Cairo Montenotte hanno avuto luogo due proiezioni per la cittadinanza del territorio in cui la pellicola è ambientata.

La trama, ormai conosciuta data l’ampia risonanza conferita all’evento da diverse settimane, è di quelle semplici ma vincenti: cinque ragazzi che sognano di gestire un cinema in cui non si proiettino film a favore della guerra, imparano il vero senso dell’amicizia diventando indispensabili l’uno per l’altro. Tra gli attori, quasi tutti esordienti e giovanissimi, anche alcuni nomi piuttosto conosciuti, come Davide Diamanti, anch’egli ex studente del Liceo Calasanzio molto attivo con il teatro e l’affermata attrice cinematografica cairese Giorgia Ferrero.

Tra i molti premi e riconoscimenti vanno citati: il Montecatini International Short Film Festival 2023 come Miglior Cortometraggio, il Montreal Independent Film Festival 2023: Nomination as Best Composer and Best First-Time Filmmaker, il New York Cinematography Awards 2023: Best Film of the Month, Best Cinematography, Best Producer, Best Production Design, Best Editing, Best Film Poster, l’Hollywood North Shorts 2023: Best International Fiction e l’Independent Shorts Awards 2023: Best Short of the Season (Special Jury Award), Miglior Corto Indipendente, Miglior Corto per Ragazzi, Miglior Regista, Miglior Cast, Miglior Soggetto Originale.

L’elenco sarebbe ancora lungo, ma ci preme di più soffermarci sui tre esordienti attori già nominati in apertura poichè studenti del nostro Liceo.

Si tratta di Federico Cesi, Leonardo Chiaro e Francesco Brondi, frequentanti le classi 2E, 3B e 5E cui abbiamo posto alcune domande per capire come stanno vivendo, da giovanissimi, questo momento magico, tra conferenze stampa, viaggi e premiazioni.

Va innanzitutto precisato che il cortometraggio è stato girato nell’estate del 2022, quando Federico, il minore dei tre, concludeva la terza classe della scuola secondaria di primo grado, Leonardo aveva solo 14 anni e Francesco 16; tutti e tre hanno colto l’occasione di partecipare ai casting un po’ per gioco.

“L’idea di provare a fare il casting ha rimbombato nella mia testa, fino a quando non ho letto la frase, età scenica 13/14 anni; avendo 16 anni ed essendo alto 1 e 90, sarebbe stato difficile convincere gli spettatori che avessi 13 anni, così, anche se un po’ deluso, lasciai perdere. Qualche giorno dopo mi scrisse la mia ex Professoressa di Teatro, Graziana Pastorino, con la quale avevo svolto qualche lezione 2 anni prima e che, ricordandosi di me, mi spinse a provare lo stesso”, racconta Francesco, che interpreta il bullo Francone e ci spiega quanto impegnativo e professionale sia stato il lavoro coordinato da tutto il team: “Per prepararmi alla performance da bullo mi ha aiutato una acting coach eccellente di nome Gloria Giacopini, con la quale mi sono allenato alcune ore prima dei giorni delle riprese e, nonostante siano state poche quelle ore, si sono rivelate essenziali per la riuscita del mio personaggio, per renderlo convincente intendo, poiché nella vita reale la mia indole è tutt’altro che da bullo ed è stato difficilissimo calarmi nella parte”.

Anche Leonardo e Federico hanno tentato la sfida della recitazione partendo da una delle tante locandine circolanti per Cairo Montenotte e dintorni, più incuriositi che convinti di entrare a far parte di un cast serio di veri attori e, una volta “arruolati” nel team, hanno capito quanto faticoso, lungo, paziente e complesso sia il lavoro dei tanti professionisti coinvolti:

“Il mio primo giorno di riprese sono rimasto senza parole: gente che scendeva da furgoni, microfoni ovunque e su chiunque, truccatrici che andavano avanti e indietro, valigette piene zeppe di materiale tecnico, il regista che sembrava un capo cantiere con un progetto in mano da realizzare e poi queste telecamere sostenute da bracci meccanici…un sogno, davvero, per me!”, prosegue Francesco che ci confessa di voler fare l’attore e che, in seguito a questa esperienza, pur non avendo un ruolo protagonista, ne ha maturato la conferma.

A Leonardo chiediamo se si aspettasse tanto successo: “Le aspettative ovviamente erano alte ma, per quanto mi riguarda, sono state ampiamente superate, nel senso che ero sicuro che avrebbe avuto successo ma non così tanto! addirittura 14 premi e 3 menzioni in diverse parti del mondo! Sinceramente non so come spiegarmelo, ovviamente è un film fatto molto bene e ne vado molto orgoglioso”.

“Neanche io mi aspettavo tanto successo - ci confida Federico - però ho capito subito che si trattava di un lavoro serio e di alta qualità professionale. Sul set mi sono sentito davvero un attore, onorato di essere seguito da professionisti di alto livello come la nostra acting coach, Gloria, che ci ha insegnato tante cose per sfruttare l’espressività e agevolare la sintonia tra di noi. Ho dei ricordi bellissimi dei giochi di gruppo che organizzava per insegnarci a costruire l’intesa coi compagni. Ci è riuscita benissimo perchè siamo diventati amici e sul set spesso non c’era bisogno di parlare, ci capivamo con uno sguardo!”.

Abbiamo chiesto anche quale scena abbiano preferito girare e la risposta è stata unanime: più che una sola scena, il momento preferito da tutti e tre è lo stesso e riguarda una ripresa in notturna protrattasi oltre le previsioni: “Si è dilungata fino alle quattro di notte e io in realtà non dovevo fare nessuna ripresa importante, ma sono rimasto comunque per fare compagnia ai miei amici attori, con cui abbiamo giocato, scherzato e riso tutta la notte” spiega Leonardo, che interpreta Giò, a sua detta “un ragazzo che ha sempre la testa fra le nuvole”, ma anche Federico conferma l’episodio: “E’ la scena in cui dovevamo cercare la pistola. E’ stato difficile per via dei rumori di fondo della città e, nelle lunghe attese del silenzio, che non arrivava mai, abbiamo giocato e scherzato tra di noi fino alle 4 come se il tempo non esistesse; non avevamo tutti da fare sul set ma è stato bello aspettare i compagni”.

“L’organizzazione, la professionalità, il lavoro di squadra e la simpatia sono aspetti che non hanno mai lasciato il set rendendolo, con tutte le persone che ci lavoravano, quasi una seconda famiglia”, sottolinea Francesco.

Durante la nostra chiacchierata abbiamo chiesto quale ricordo conserveranno per sempre di questa esperienza: ”Questa è stata per me un’esperienza che mi ha aperto gli occhi sul mondo della recitazione, facendomi capire quanto mi piaccia effettivamente recitare, quindi sarò per sempre debitore a Roberto Strazzarino e Graziana Pastorino per avermi dato l’occasione di conoscere meglio le mie potenzialità e le mie ambizioni nella vita”, commenta Francesco, mentre Leonardo e Federico sono concordi nel dire che ciò che ricorderanno per sempre sarà l’emozione di sentirsi coinvolti in qualcosa di grande e importante ad un’età così giovane.

L'intervista è terminata con l’ultima considerazione di Federico, che interpreta Delfo, personaggio molto attento all’immagine, dal carattere pignolo e accentratore: ”Spero di avere altre opportunità del genere, ma mi ritengo al momento privilegiato, perchè ho avuto l'opportunità di lavorare ed essere diretto da professionisti di alto livello, soprattutto umano oltre che tecnico e artistico”.

A questi giovanissimi talenti vanno, da parte della dirigente professoressa Maria Morabito, coinvolta peraltro anche affettivamente nella partecipazione all’evento, in quanto madre di Leonardo, e dai loro docenti, i più vivi complimenti e sinceri auguri di realizzare i propri sogni continuando a coltivare passioni sane come questa.

Redazione