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#ILBELLOCISALVERÀ | 17 dicembre 2023, 12:18

Albenga, l’artista Maria Fausta Pansera in mostra in piazza Rossi: “L’arte esce dai musei per condividere le emozioni con le persone”

Oggi il vernissage alle 16.30 nel bar Signor G con intervista live da parte dell'artista norvegese Guro Haakensen

Albenga, l’artista Maria Fausta  Pansera in mostra in piazza Rossi: “L’arte esce dai musei per condividere le emozioni con le persone”

Tappa ad Albenga per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ, per incontrare Maria Fausta Pansera, che oggi (17 dicembre) alle 16.30 inaugura la sua personale nel bar Signor G, in piazza Rossi, organizzata e curata dall’artista norvesese, di adozione italiana,  Guro Haakensen. L’arte esce dai luoghi più canonici per liberarsi e incontrare la collettività nelle piazze. Un piccolo progetto che abbraccia una modalità moderna di condivisione del pensiero artistico, che talvolta è un invito alla riflessione, altre semplicemente il piacere della bellezza. Ma andiamo a conoscere meglio l’artista.

Con Maria Fausta Pansera abbiamo fatto una bellissima chiacchierata che ha trovato molti punti di condivisione, partendo dal perché soffermarsi davanti a un quadro, una scultura o una qualunque espressione artistica. “Un’opera ti dà l’opportunità di osservare il creato ed entrare in una visione intima con te stesso – spiega l’artista -. Un momento introspettivo, che scaturisce riflessioni su sé, sulla vita, o semplicemente un momento in cui ti estranei da tutto e ti abbandoni all’emozione del momento, in modo soggettivo. O semplicemente ti lasci catturare da qualcosa che ti piace, perché l’arte non deve necessariamente ‘parlare’, però ti piace, ti arriva in qualche modo e diventa un evento positivo”.

Arte che può essere una carezza per l’anima o per gli occhi. E se arriva all’anima, deve passare per gli occhi. “Già Dante Alighieri diceva che l’innamoramento passa attraverso gli occhi – conferma Maria Fausta -. La bellezza, il colore, la linea, la materia, attraverso gli occhi entra in te, nel tuo spirito e nella tua anima”. Lascia così un seme di meraviglia. E di meraviglia, ne abbiamo bisogno un po’ tutti.  “È interessante potersi esprimere in una piazza, instaurare lì una sorta di dialogo con l’opera d’arte, con il presente, il passato e con noi stessi. L’arte esce dai musei e dalle gallerie per favorire la condivisione di pensieri, emozioni e sensazioni, proponendo una fruizione diversa e personale, trasversale, volta a veicolare il bello e il bene tra le persone”. Non una via elitaria per dialogare solo con gli appassionati, ma per avvicinare chiunque, in modo particolare i giovani.

Maria Fausta Pansera, insegnante di lettere al Liceo G. Bruno di Albenga in pensione, da sempre è interessata all’espressione artistica, dedicandosi alla pittura ad olio, acrilico, ceramica, modellato, terzo fuoco. Le opere esposte nel bar Signor G in piazza Rossi sono in stile astratto e fanno parte della sua espressione artistica più attuale. “La mia personale ricerca del colore, della linea, di spazi, di vuoti ed equilibri mi ha portato all’astrattismo – spiega ancora l’artista – Non so se sarà per sempre, nel percorso che sto facendo, ora sento di dovermi esprimere così. Anche nell’uso dell’oro come elemento materico della ricerca artistica”.

Nella lunga chiacchierata, Maria Fausta racconta di essere approdata all’astrattismo passando dal figurativo, partendo dal disegno quindi, sebbene sia autodidatta, avendo seguito altri percorsi di studio. Da sempre attratta dall’arte, la pratica a livello personale da moltissimi anni, seguendo corsi e approfondendo. Segue e studia artisti sia italiani che stranieri, sia per quanto riguarda l’arte contemporanea che medievale, dove ci sono importanti riferimenti all’oro, usato dalla Pansera nelle sue opere. Nel tempo è poi arrivata all’astrazione, dove l’elemento figurativo diventa secondario, perché c’è un’osservazione del reale con occhi più interiori. “Il figurativo, soprattutto negli ultimi anni, è in qualche modo soppiantato dalla fotografia, quindi, ho cercato di cogliere dall’osservazione della natura un qualcosa che mi portasse verso l’astrazione. Parto sempre dallo studio del reale, per poi interiorizzare in modo personale l’emozione, lo stato d’animo”.

Da una decina di anni ha deciso di “uscire allo scoperto” con esposizioni personali e collettive. Ha partecipato a numerose mostre, partendo dalla sua città adottiva, Albenga, per poi “sconfinare” a Montecarlo, Torino, Milano, Genova, partecipando anche a diverse biennali di arte moderna e contemporanea. La pandemia ha certamente rallentato la sua attività di “diffusione”, ma la pittrice non ha perso l’opportunità offerta dai social, che nel lungo periodo di chiusura dei musei, hanno proposto una fruizione differente dell’arte, grazie alla condivisione senza barriere e senza confini del web.

Attualmente, Maria Fausta Pansera è anche tra i 160 artisti selezionati per la collettiva dal titolo “Canto d’amore” a Torino, che vede pittori, scultori e fotografi uniti contro la violenza sulle donne. La mostra, curata da Alessandra Radaelli, è infatti stata inaugurata ai Docs Dora lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e rimarrà allestita fino a fine dicembre. “Per questo particolare evento, ho scelto un mio quadro che si intitola ‘Coesistenze’ – spiega -. L’arte nel suo piccolo può contribuire a comunicare una crescita comune. Bisogna imparare a coesistere nel rispetto uno dell’altro, è fondamentale. Servono parole nuove per costruire il miglior futuro e l’arte, con i suoi colori e le sue espressioni, è un tassello significativo in un percorso più ampio”.

Tasselli di un mosaico per costruire un mondo migliore. Una grande responsabilità. “Il filosofo francese Bernardo di Chartres diceva ‘Siamo come nani sulle spalle di giganti’. Cerchiamo di esprimere un qualcosa, nella consapevolezza di essere come sulle spalle dei grandi che hanno vissuto prima di noi. Con grande umiltà – conclude -, abbiamo l’incarico di portare avanti, nel nostro piccolo, la grandezza che c’è stata in altri”.
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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