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Sanità | 16 dicembre 2023, 09:29

Bambini troppo connessi, un'indagine dei pediatri di libera scelta tra i pazienti di 10 e 11 anni

I test verranno fatti dai pediatri della provincia che aderiranno al progetto. Sarà poi fatta una relazione finale per un'analisi e valutazione del problema

Bambini troppo connessi, un'indagine dei pediatri di libera scelta tra i pazienti di 10 e 11 anni

L'età in cui i bambini iniziano ad usare il telefonico si abbassa sempre di più e l'uso dello smartphone sin da piccoli può fare crescere i piccoli con una sorta di dipendenza, che nei soggetti più fragili potrebbe poi sfuggire di mano. 

Si chiama "Dipendenza digitale: somministrazione test ai minori dai 10 agli 11 anni" il test che i pediatri faranno ai pazienti compresi in questa fascia di età. Il test si dovrebbe concludere per fine anno, ma con possibilità di proroga fino al 31 marzo nel caso in cui non si raggiungesse i numeri previsti entro il termine di fine anno. Il progetto pone particolare attenzione all’uso e all’abuso degli applicativi digitali che potrebbero influire negativamente sullo sviluppo psico-fisico e sociale nell’infanzia e adolescenza. 

La responsabilità operativa del progetto è in capo a tutti i pediatri di libera scelta attivi sul territorio di Asl2 che vi aderiranno ad esso, mentre la Struttura complessa della Medicina di Base ha il compito di verificare la corretta applicazione del progetto e i risultati raggiunti. 

I test saranno fatti negli gli studi medici dei pediatri di libera scelta aderenti ad esso presenti nei quattro Distretti Sanitari di Asl 2 ed ha come obiettivi il potenziamento delle attività di prevenzione e la promozione alla salute  e il sostegno alle famiglie per fronteggiare le difficoltà che si incontrano nello sviluppo evolutivo dei più giovani. 

Terminate la fase di compilazione dei questionari, verrà fatta una relazione finale dove sarà rappresentato e analizzato il risultato complessivo degli esiti dei questionari, con particolare attenzione al numero dei casi ai quali è stato suggerito l’invio le strutture competenti per l’eventuale presa in carico e il numero di casi per i quali si sono resi necessari interventi di educazione sanitaria.

Elena Romanato

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