Sanità - 14 dicembre 2023, 09:08

Spostamento del 118 ad Albenga. Un modello nato a Savona e poi esteso alla regione e su scala nazionale

Lo spostamento della centrale operativa a Ponente è per servire un'area vasta che copre anche l'Imperiese. Ma i savonesi che lo hanno visto nascere contestano la scelta

Il 118 è nato a Savona, nel 1995, e da lì si è esteso all'intera regione per essere un modello operativo adottato poi su scala nazionale. E per questo che i savonesi, o almeno quella parte di loro ancora sensibili alle politiche sanitarie, sentono lo spostamento ad Albenga come «uno scippo». A dare vita al 118 sono stati Salvatore Esposito e Francesco Bermano, con la collaborazione dei vigili del fuoco.

E' stato creato nel luglio 1995 a Savona e dopo un anno è stato allargato al restante territorio della regione. Prima esisteva già una struttura, Savona Soccorso, organizzata da Paola Pistone, direttore amministrativo Asl che nel 1984 aveva attivato un numero unico per la chiamata delle ambulanze. Nel 1991 arriva il primo corso con medici, infermieri e vigili del fuoco per scambiarsi le esperienze e operare insieme sugli interventi.

C'era quindi già una solida base su cui lavorare quando Esposito e Bermano creano la centrale operativa del 118. Nel 1998 il 118 diventa struttura semplice e negli anni successivi passa a struttura complessa, di cui Salvatore Esposito è stato primario fino a due anni fa.

Anche se il luogo in cui trova la centrale operativa non influisce sul servizio di soccorso, purché siano postazioni integrate con l'ospedale e che ci siano strutture impiantistiche, tecnologiche e servizi che ha un ospedale centrale, per il 118 si tratta di un'importante valenza simbolica.

Lo spostamento ad Albenga risponde alla volontà di coprire il Ponente ma ci si chiede già se il personale sarà sufficiente per coprire un'area così vasta che va da Varazze a Ventimiglia (è previsto un operatore in in più di notte e due in più di giorno, rispetto ad ora).

"Dal punto di vista tecnico una centrale telefonica la si può mettere  ovunque, anche su un monte – ha scritto l'associazione Amici del San Paolo sul 118 nelle osservazioni al piano sociosanitario - Nulla cambia nella funzione se il personale è formato. Ma allora perché spostarlo andando incontro a costi, perdita di posti di lavoro a Savona, spese di nuovi impianti, ecc?".

"Inoltre il 118 dovrebbe stare nel capoluogo di provincia - conclude l'associazione - visto che è un anello fondamentale del Comitato Prefettizio sulla sicurezza come il comando dei Carabinieri, Questura, Finanza, Capitaneria di porto, Protezione Civile, Vigili del fuoco. Ha un valore identitario per la città di Savona poiché il 118 savonese è stato uno dei primi in Italia preso come esempio e replicato".