Ormai è la guerra dell'acqua con il Comune di Savona che non intende concedere la proroga al 31 dicembre 2025 per la fusione in Aps (Acque pubbliche savonesi) di Consorzio per la depurazione delle acque di Savona, della Servizi Ambientali e della Sca di Alassio.
Le tre società dovevano fondersi in Aps entro il 31 dicembre di quest'anno ma ad oggi non sarebbero stati predisposti atti per la fusione, che richiede tempi lunghi: il progetto di fusione deve essere reso pubblico per 30 giorni, poi deve essere fatta una stima degli esperti che richiede altri 30 giorni di pubblicazione, entro 60 giorni deve esserci l'atto dal notaio.
Tempi tecnici che, alla fine richiedono circa 8 mesi; un processo che avrebbe dovuto essere iniziato a febbraio-marzo. Alcuni comuni come Borghetto e Loano (che insieme detengono quasi il 90% di Servizi Ambientali) hanno approvato la proroga al 31 dicembre 2025; così ha fatto e Alassio (socio di Sca) e presto lo faranno anche Albenga, Laigueglia e Villanova.
Ma il Comune di Savona non intenderebbe concedere la proroga a fine 2025, al massimo fino al giugno di quello stesso anno. I contrasti tra Sca e Servizi Ambientalie Asp è emerso l'altro giorno nel cda che ha bocciato il contratto intraconsortile che fissa le mansioni delle tre società nella fusione, che Sca e Servizi ambientali hanno ritenuto pesantemente sbilanciato a favore di Aps e i due membri di Cda che rappresentano le due società hanno approvato un differente contratto intraconsortile.
Ora la situazione è di stallo totale, con i soci di Aps e Servizi ambientali che chiedono la proroga al 31/12/2025 per fare la fusione ed evitare di dover andare a gara aprendo l'ingresso dei privati alla gestione dell'acqua pubblica (rumors riferiscono di alcune società, come Iren, che starebbero alla finestra a guardare cosa succede nel Savonese) mentre il sindaco Marco Russo non intende concederla e vuole accorciare i tempi a giugno 2025.
“Il contratto approvato in cda è perfettibile e siamo disposti a parlarne – dice il sindaco di Borghetto Giancarlo Canepa – mentre quello proposta dal presidente Ferro avrebbe cancellato l'esistenza stessa delle altre società. Aps ha nominato dei consulenti che sono ben pagati, Servizi Ambientali e Sca hanno chiesto un incontro congiunto con i consulenti per un confronto ma non c'è mai stato. C'è il grosso rischio che il servizio vada ai privati, ma chi ci poterà verso quella strada dovrà assumersene la responsabilità e in quel caso siamo pronti a fare un'azione di responsabilità”.