Economia - 08 dicembre 2023, 12:25

Il ruolo della digitalizzazione e IA nei concorsi pubblici

Analizziamo le innovazioni digitali, i vantaggi della digitalizzazione e le sfide culturali legate all'IA nel settore pubblico.

Dal processo digitalizzato alla sfida dell’IA, esplora il futuro della Pubblica Amministrazione e i concorsi pubblici in Italia

Il contesto dei concorsi pubblici in Italia sta vivendo una trasformazione senza precedenti grazie al Decreto del Presidente della Repubblica n. 82, emanato il 16 giugno 2023 ed entrato in vigore il 14 luglio 2023. Questo decreto, che regolamenta l'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi e delle assunzioni, introduce linee guida destinate a semplificare le procedure concorsuali e digitalizzare l'intero processo.

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Un punto centrale di questa rivoluzione è l'introduzione del Portale InPa un'innovativa piattaforma digitale che centralizza le fasi del concorso, dalla pubblicazione dei bandi alla comunicazione con i candidati, sancendo così l'addio all'obbligo di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La modernizzazione della Pubblica Amministrazione non si ferma alla digitalizzazione delle procedure concorsuali. Piattaforme web specializzate stanno emergendo per facilitare ulteriormente la partecipazione, sostituendo i metodi tradizionali basati su documenti cartacei con procedure online guidate, semplificando la vita sia ai candidati che alle amministrazioni.

L'ultima frontiera di questa rivoluzione è l'introduzione dell'intelligenza artificiale nei concorsi pubblici. Se da un lato questa innovazione potrebbe rappresentare una chiave per accelerare il processo di selezione del personale, dall'altro emerge la necessità di superare dubbi culturali e implementare soluzioni digitali in un settore pubblico spesso caratterizzato da resistenze al cambiamento.

Questo articolo esplorerà non solo le modifiche normative e le innovazioni digitali nel contesto dei concorsi pubblici, ma affronterà anche la complessità culturale e normativa legata all'introduzione dell'intelligenza artificiale. La sfida è grande, ma i potenziali benefici in termini di efficienza, trasparenza e selezione basata sul merito potrebbero rappresentare un passo fondamentale verso una Pubblica Amministrazione più moderna e orientata al futuro.

Digitalizzazione dei concorsi pubblici

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 82 del 16 giugno 2023, in vigore dal 14 luglio 2023, introduce significative modifiche al Regolamento n. 487 del 9 maggio 1994, concentrando particolare attenzione sulla digitalizzazione delle procedure concorsuali. Tale innovazione è parte integrante della riforma del pubblico impiego prevista dal PNRR, con l'obiettivo di modernizzare e semplificare il processo di selezione nelle pubbliche amministrazioni.

Il decreto implementa il Portale InPa come strumento principale per la partecipazione alle procedure concorsuali. Questa piattaforma digitale non solo consente alle amministrazioni di condurre reclutamenti in modo più rapido ed efficiente ma obbliga anche i candidati a registrarsi, diventando il canale ufficiale di comunicazione tra le parti. La pubblicazione dei bandi di concorso su InPa e sui siti istituzionali sostituisce l'obbligo di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, segnando un passo significativo verso la dematerializzazione delle pratiche.

Questo approccio digitale mira a garantire trasparenza e accesso semplificato alle informazioni relative alle procedure concorsuali. La digitalizzazione non si limita alla gestione delle candidature, ma abbraccia l'intero processo, dal caricamento dei documenti alla comunicazione dei risultati. Questo nuovo approccio non solo risponde alle esigenze di un reclutamento moderno, ma si inserisce anche in un contesto più ampio di efficienza e razionalizzazione delle pratiche amministrative.

Gli altri obiettivi del decreto, quali la semplificazione delle procedure concorsuali, le misure a favore della parità di genere e dei soggetti svantaggiati, e la rimodulazione dei meccanismi di riserva e dei titoli di preferenza, contribuiscono a delineare un quadro complessivo di innovazione e adeguamento del settore pubblico alle esigenze contemporanee. La digitalizzazione, tuttavia, emerge come la spina dorsale di questa trasformazione, consentendo una gestione più efficiente e accessibile delle procedure concorsuali nel contesto delle pubbliche amministrazioni.

Vantaggi della digitalizzazione

La digitalizzazione delle procedure concorsuali tramite il Portale InPa rappresenta una svolta significativa nel panorama delle selezioni pubbliche.

Innanzitutto, la facilitazione del processo di partecipazione costituisce un pilastro fondamentale del Portale InPa. Grazie alla registrazione tramite identificazione digitale, il sistema garantisce un accesso rapido e agevole per i candidati e riduce notevolmente gli ostacoli che potrebbero scoraggiare la partecipazione.

Un altro elemento chiave è la velocità e la trasparenza nel reclutamento. Centralizzando i bandi ed eliminando l'obbligo di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si riducono i tempi di selezione, consentendo alle amministrazioni di effettuare le assunzioni in modo più efficiente.

La centralizzazione degli adempimenti e delle comunicazioni è un ulteriore beneficio offerto dal Portale. Fornendo uno strumento unificato per tutti i necessari adempimenti durante la procedura, il sistema semplifica il processo sia per i partecipanti che per le amministrazioni, eliminando la dispersione delle informazioni e la complessità che potrebbe derivare dalla gestione di diversi aspetti in modo separato.

La digitalizzazione consente alle amministrazioni di pubblicare i bandi direttamente su InPa e sui propri siti istituzionali, eliminando l'obbligo di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Questa semplificazione non solo riduce i costi associati ma accelera anche il processo di diffusione delle informazioni, favorendo una comunicazione più tempestiva e diretta con i potenziali candidati.

L'accessibilità remota è un aspetto innovativo che consente ai candidati di accedere alle informazioni sulle date e i luoghi delle prove da remoto, rendendo la partecipazione più flessibile. Questo si traduce in un'esperienza più inclusiva per un numero più ampio di partecipanti.

La digitalizzazione delle prove scritte aumenta l'efficienza del processo, riducendo i tempi di valutazione e consentendo l'uso di strumentazioni fornite.

Infine, la sicurezza è prioritaria con la disabilitazione della connessione internet durante le prove scritte. Questa misura garantisce l'integrità del processo, prevenendo tentativi di frode o accessi non autorizzati.

Piattaforme web per le candidature

La modernizzazione della Pubblica Amministrazione italiana è sempre più evidente grazie all'adozione di strumenti, tecnologie e approcci derivati dal mondo online.

Nel contesto dei concorsi pubblici ad esempio, i candidati possono ora usufruire di piattaforme informatiche appositamente progettate per semplificare e accelerare le procedure di iscrizione. Mediante una facile registrazione online, i partecipanti possono inserire i propri dati personali, titoli di studio, presentare la documentazione necessaria e dimostrare, se richiesto, il pagamento della tassa di iscrizione. Questo rappresenta un notevole passo avanti rispetto alle procedure del passato, che coinvolgevano il servizio postale, richiedevano documenti cartacei ingombranti e comportavano notevoli sforzi da parte della pubblica amministrazione.

L'utilizzo di una piattaforma online consente di beneficiare di tecnologie avanzate. Durante la creazione di un concorso pubblico, la piattaforma acquisisce tutti i dati, i documenti e le regole necessarie per la fase di valutazione.

Il processo di registrazione consente di acquisire le informazioni personali insieme ai documenti richiesti. Ad ogni titolo di studio posseduto dal partecipante viene assegnato un valore specifico che influisce sul risultato finale della graduatoria. La valutazione dei titoli dei candidati avviene automaticamente, consentendo di ottenere in pochi minuti il numero degli ammessi e degli esclusi alla scadenza del bando.

Dopo aver sostenuto la prova, il candidato può accedere a un'Area Riservata per verificare il proprio elaborato e il risultato ottenuto, evitando la necessità di richiedere l'accesso agli atti all'Ente. Questo approccio riduce i problemi associati all'invio di migliaia di candidature, come lo smarrimento delle spedizioni, errori nella compilazione e correzione manuale dei documenti, e problemi di illeggibilità dei dati. Pertanto, diventa essenziale per le Pubbliche Amministrazioni integrare gli strumenti forniti dalle nuove tecnologie nei procedimenti concorsuali e in altri contesti, al fine di migliorare l'efficienza dei servizi e razionalizzare le procedure a vantaggio dei cittadini.

L'Introduzione dell'intelligenza artificiale (IA) nei concorsi pubblici

L'introduzione dell'intelligenza artificiale (IA) nei concorsi pubblici potrebbe rappresentare un potente strumento per velocizzare il processo di selezione del personale, incluso quello della Pubblica Amministrazione (PA). Tuttavia, emergono dubbi di natura culturale: la PA è pronta ad essere valutata da algoritmi che esaminano anche le motivazioni dei candidati?

La pandemia ha evidenziato i ritardi nell'implementazione dell'agenda digitale nel settore pubblico e la necessità di accelerare l'adozione di soluzioni digitali per evitare un divario crescente in termini di produttività ed efficienza rispetto al settore privato.

La questione è complessa, soprattutto considerando le diverse finalità dei reclutamenti, che richiedono criteri di selezione diversificati. L'applicazione dell'intelligenza artificiale nella PA, fondamentale per ridefinire la sua immagine giuridica e risolvere problemi strutturali di inefficienza, potrebbe essere la chiave per modernizzare il processo di selezione del personale.

Numerose amministrazioni, sia locali che centrali, hanno intrapreso progetti di introduzione delle tecnologie legate all'IA, sia per innovare la comunicazione con i cittadini che per automatizzare processi interni. Ad esempio, il servizio Aipa di Atos, disponibile nel marketplace Agid, offre componenti integrate di automazione e intelligenza artificiale per sviluppare nuove soluzioni digitali. ATOS si basa su componenti di "Intelligent Process Automation" (iBPM) per gestire processi (workflow, case management, BPM, ecc.) e "Robotic Process Automation" (RPA) per automatizzare attività ripetitive e time-consuming.

Allo stesso tempo, molte amministrazioni hanno sperimentato soluzioni tecnologiche basate sull'IA, come chatbot e assistenti virtuali, per affrontare le sfide legate al lockdown e al distanziamento sociale. L'utilizzo di tecnologie di elaborazione del linguaggio naturale (NLP), come assistenti virtuali con nomi come Axel, Chiara, Caterina, è ormai consolidato, permettendo un dialogo innovativo tra la PA e i cittadini. Gli assistenti virtuali consentono ai cittadini di ottenere risposte in qualsiasi momento e luogo, facilitando l'accesso ai servizi digitali tramite chat o telefono.

Valutazione delle prove con l'ausilio dell'IA

Se l'obiettivo sociale è selezionare rapidamente le migliori competenze, esperienze e motivazioni, l'impiego di algoritmi di intelligenza artificiale (IA) rappresenterebbe un modo innovativo per sperimentare nuovi modelli di selezione. Questi algoritmi potrebbero mantenere la prova orale e integrare diverse prove in modo sinergico con l'ausilio dell'IA, promuovendo la neutralità ed evitando decisioni influenzate da parzialità, emozioni e pregiudizi umani. Tale approccio potrebbe anche contribuire a ridurre disparità sociali, di genere e geografiche.

L'automazione nel settore pubblico è quindi fattibile ma richiede un percorso specifico di assimilazione culturale, normativa e organizzativa. Le esperienze del settore privato potrebbero essere introdotte nei concorsi pubblici, soprattutto nella fase preselettiva, per evitare la soggettività nell'analisi dei curricula o l'uso di test a risposta multipla spesso nozionistici e poco centrati sulle competenze.

Tuttavia, è necessario pianificare una fase di sperimentazione ibrida che includa l'utilizzo di algoritmi per la valutazione dei titoli e delle esperienze, affiancati da algoritmi di deep learning (DL) per il loro addestramento. Questo approccio permetterebbe un'accettazione graduale degli algoritmi di DL nel nostro ordinamento, garantendo soluzioni armonizzate tra diritto e informatica attraverso un percorso incrementale.

L'attuale scenario richiede decisioni politiche innovative per evitare soluzioni emergenziali e vuote di contenuto. Altrimenti, si rischia di adottare concorsi che si limitano a una singola prova, come i test a risposta multipla, veloci ma carenti di qualità e di una reale selezione basata sul merito. Ciò diverrebbe in contrasto con le pratiche di successo del settore privato, dove le aziende valutano attentamente competenze, esperienze e motivazioni per raggiungere obiettivi aziendali.

Si pone inoltre l'attenzione sulla potenziale disparità tra domanda e offerta di competenze, specialmente nel caso di accesso a posizioni a tempo determinato senza un chiaro percorso di sviluppo per i meritevoli. La capacità del sistema formativo di adattarsi rimane, pertanto, una questione aperta e da affrontare.