"A cielo aperto" compie 20 anni: il racconto di due decenni d'attività in un evento a Finalborgo

Due decenni di attività sociali, riabilitative ed educative nella presa in carico, la gestione e il trattamento del disagio sociale in ogni sua declinazione.

E' questo il contributo che l'associazione "A Cielo Aperto" ha portato nel finalese da vent'anni e che sarà festeggiato, ricordando le tracce di tutto il percorso, con un evento dedicato nella mattinata di domani (sabato 2 dicembre, ndr), a partire dalle 9.30 fino alle 13, nell'auditorium "don Franco Destefanis" del complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo.

Dalla sofferenza mentale, alla marginalità di persone senza fissa dimora, attraverso le attività del centro sociale, gli inserimenti abitativi negli alloggi siti nei Comuni di Rialto, Calice, Finale e Pietra Ligure. A queste attività, da un paio d'anni, si è aggiunta la sperimentazione di progetti che riguardano l’ascolto della domanda di socializzazione espressa dai giovani adolescenti dei circuiti scolastici di Finale Ligure.

Un progetto che necessita di una realizzazione a tutti gli effetti distrettuali. Perché è ai Comuni (e con i Comuni) che l’equipe multidisciplinare dell’associazione presta il suo servizio. Quelli del Distretto Sociale 5 Finalese, che da Noli a Borghetto S. S. incorporano le realtà dell’entroterra.

Due psicologi, una psichiatra, due educatori professionali coadiuvati da una coordinatrice operativa e da preziosissimi volontari che presto saranno affiancati dalla figura di un operatore socio-sanitario.

Un’esperienza in evoluzione, sempre accompagnata da una supervisione del lavoro ad opera di professionisti esterni che, a partire dalla condivisione dei bisogni con l’utenza dei servizi della salute mentale e delle dipendenze del sistema sanitario savonese, ha saputo concretizzare i bisogni legati alla condivisione di spazi e luoghi aggregativi e a coordinarsi con il prezioso ruolo degli assistenti sociali comunali nell’avviamento di borse-lavoro e in interventi di sostegno alle esigenze alimentari.

Nello spazio di vent’anni, al fianco di un nucleo fisso costituito da una trentina di soci, intorno all’associazione hanno gravitato un centinaio di persone. C’è chi ha concluso il suo progetto individuale, chi lo ha abbandonato, chi si è fatto aiutare per poi preferire percorsi di remissione spontanea e chi a fasi alterne va e viene, sapendo che il presidio del centro sociale rimane un punto di approdo per gli stati altalenanti di ognuno.

Dai classici corsi di canto e teatro, fino alla ceramica e alla cura di un orto sociale, tutte le attività condivise rispondono allo scopo della socializzazione e della rigenerazione personale. Attualmente dieci persone sono inserite nelle unità abitative, mentre altrettante circa sono seguite in progetti individualizzati tra residenze private e appartamenti di proprietà.

A fianco di queste azioni di lunga durata, si affianca il lavoro di prevenzione al disagio minorile con l’offerta di attività cadenzate sui cinque giorni della settimana da novembre a maggio che fa capo a “Link”, un modello di centro culturale diffuso ideato da “A Cielo Aperto” e realizzato con la partecipazione di altri soggetti del territorio in varie aree della città e che nell’edizione odierna sta raggiungendo il tetto delle sessanta iscrizioni.

Dal 2021, "A Cielo Aperto" è parte integrante dei Patti di Sussidiarietà promossi da Regione Liguria in tema di disabilità, giovani, povertà educativa e interventi di integrazione a favore di vittime e autori di reato, mentre collabora con il nuovo Polo Scolastico Finalese ospitando giovani studenti per le attività di Scuola Riparativa.