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Politica | 01 dicembre 2023, 10:25

Punto nascite del Santa Corona, Carrara dopo il Consiglio comunale: "È finito il tempo delle ambiguità, ci vogliono posizioni chiare e scelte nette"

Il consigliere di minoranza critico dopo l'emendamento, senza il suo assenso, alla mozione da lui presentata: "Aberrante, sforza e falsa la dialettica democratica e la stessa democrazia"

Punto nascite del Santa Corona, Carrara dopo il Consiglio comunale: "È finito il tempo delle ambiguità, ci vogliono posizioni chiare e scelte nette"

Anche il consigliere di minoranza Mario Carrara è intervenuto dopo il Consiglio comunale di Pietra Ligure che, tra i punti all'ordine del giorno, ha affrontato anche il tema del punto nascite del Santa Corona. Proprio l'esponente di opposizione aveva presentato una mozione sostenendo la riapertura del presidio pietrese con il trasferimento del punto nascite dal San Paolo di Savona (DEA di I livello) a Santa Corona (DEA di II livello). Se sulla riapertura nel minor tempo possibile del punto nascite a Pietra la maggioranza si è ritrovata d'accordo, a non convincere è stata l'ipotesi dello spostamento da un ospedale all'altro: da qui la richiesta di un emendamento alla mozione, poi approvata con una modifica però non gradita dal consigliere Carrara che a quel punto ha votato contro.

"Il punto nascite  anzichè tornare al DEA di ll livello di Santa Corona dal San Paolo di Savona, DEA solo di l livello, per De Vincenzi e la sua maggioranza può pure restare dov'è perché per loro a Savona il punto nascite sta benissimo - ha commentato Carrara - Anche se passerà un altro intero anno alla sua riapertura. Intanto si partorisce nelle piazzole dell'autostrada e purtroppo ora ci sono anche le tragiche morti di chi non ce l'ha fatta. Infatti, dopo aver manifestato un 'formale dispiacere' al nuovo rinvio del punto nascite, pur avendo la possibilità di far uscire dal Consiglio comunale una posizione forte e decisa, il Sindaco e la sua maggioranza alla fine, fanno approvare la solita dichiarazione ambigua in 'politichese', alla ricerca di equilibrismi politicamente corretti. Del tipo di quelle che si sono susseguite negli anni e che hanno portato a questi risultati".

"Ma non è più il tempo dell'ambiguità, dei sotterfugi e delle dichiarazioni di politica parolaia. La chiusura del punto nascite è avvenuta il 9 Novembre 2020; sono trascorsi, quindi, già oltre  tre anni da quella data - osserva ancora il consigliere comunale - Non è un tempo enorme che fa indignare? Considerato che quella chiusura era stata data per 'provvisoria' e, la riapertura reiteratamente data come 'scontata' ed 'imminente' per poi essere sempre spostata un po' più in là nel tempo? E per di più 'annunciata' sempre ai massimi livelli regionali? Come abbiamo già scritto, l’anno scorso l’assessore Scajola, su delega del Presidente Toti, nell’annunciare un nuovo rinvio, uno dei troppi, dall’autunno del 2022 a entro il 31 Dicembre del 2022, lo giustificava proprio con una di quelle scuse ora addotte per quest'ultimo nuovo rinvio di un intero anno, cioè 'il completamento delle pratiche per l’assunzione del personale medico e sanitario necessario per la funzionalità del reparto'. L'altra scusa 'ufficiale' è che il reparto incendiato a Settembre 2022 non è ancora stato ristrutturato. Ma sia per l'una 'scusa' che per l'altra, la domanda più semplice e spontanea è: che cosa sono stati capaci di fare in oltre un anno per rimediare a questi ostacoli, davvero non 'insormontabili', visto che i medici avrebbero già dovuto esser assunti entro dicembre dell'anno scorso, essendo le pratiche della loro assunzione solo da 'completare' ed in un anno si sarebbero potuti ristrutturare benissimo tutti i reparti incendiati (non demoliti) che si fosse voluto?".

"Tuttavia, la ragione principale  per cui ho presentato la mozione in Consiglio comunale risiede, soprattutto, nel 'tempo' annunciato del nuovo rinvio: almeno un anno - osserva ancora Carrara - Per cui se ne dovrebbe parlare, se va bene, alla fine del 2024. Ma, a questo punto, chi  può dire che a quella data non si rinvii l'apertura di nuovo? Magari per gli stessi motivi addotti adesso? O per 'nuovi' sopraggiunti nel corso dell'anno? È proprio per questo, cioè la prospettiva di avere un altro intero anno di fronte senza che il ponente  abbia il suo punto nascite in Santa Corona, è più che logico, giusto e razionale che, se per un altro anno deve esserci un solo punto nascite nella Provincia, esso venga riportato presso la sede del DEA di secondo livello perché è solo qui che sussistono le specialità d'emergenza che possono assicurare gli interventi necessari. Si, pensi, ad esempio, ad una donna in avanzata  gravidanza che, avendo subito un incidente traumatico, necessiti al contempo sia delle cure per lei al trauma Center,  che è a Santa Corona, sia per il bimbo che porta in grembo al reparto di ostetricia, distante più di trenta chilometri e in un ospedale posto sulla cima di una collina. La mozione rispetta e prende atto delle determinazioni del piano sanitario regionale (approvato successivamente alla presentazione della mozione stessa), che prevede due punti nascite negli ospedali di Pietra Ligure e di Savona. Ma siccome il momento in cui saranno entrambi 'aperti' è di là da venire e per quello di Pietra Ligure si parla di rinvii annuali per delle ragioni che appaiono delle 'scuse', al fine di garantire la vita delle puerpere e dei nascituri, nel frattempo, l'unico punto nascite che c'è deve essere concentrato nell'ospedale che ha più titoli, qual è il DEA di secondo livello di Santa Corona. Non c'è nessuna pretesa o guerra di campanile, che sono solo 'frasi fatte' per giustificare il non far niente e accettare di subire questo stato di cose".

Critiche, poi, alla decisione di emendare una mozione senza l'assenso di chi l'aveva proposta: "Per la prima volta nella storia del Consiglio comunale di Pietra Ligure è stata emendata una mozione di iniziativa di un consigliere senza il consenso del proponente: che è una cosa aberrante perché porta a risultati aberranti che sforzano e falsano la dialettica democratica e la stessa democrazia. Emendare una mozione consiliare senza che il proponente sia d'accordo è come se, per puro esempio e pensando più in grande, solo per rendere l'idea: un deputato facesse una proposta di legge che recitasse: 'La legge consente una tale cosa' e la maggioranza anziché presentare una propria proposta antagonista, preferisse emendare 'quella' proposta stessa inserendo la parola 'non' e scrivendo: 'La legge non consente una tale cosa' e quindi la approvasse nella nuova versione; così il proponente si ritroverebbe assurdamente promotore dell'esatto contrario di quello che aveva proposto e si prefiggeva di conseguire. Che è una cosa aberrante e falsa la realtà e la democrazia. Eppure, nel piccolo della realtà di Pietra Ligure, questo è quello che è avvenuto nel Consiglio comunale del 28 Novembre".

"Perché non ho accettato di emendare la mia mozione? Perché dopo l'ennesimo rinvio e l'annunciata riapertura a fra un anno considero che sia finito il tempo delle meline, dell'ambiguità, dei sotterfugi, delle dichiarazioni di 'finta' diplomazia e si debbano assumere posizioni chiare, decise e nette su argomenti come questo, dove il sentimento prevalente generale è quello della 'presa in giro' e dello scoramento" ha concluso Carrara ribadendo infine di non aver avallato la scelta di emendare la sua mozione poiché "quell'emendamento, era pieno di equilibrismi di sola politica, di politichese ambiguo e di 'finta' diplomazia. Cose delle quali dopo tre anni, non è più tempo e possibilità di subire: ci vogliono posizioni chiare e scelte nette. Basta ambiguità politiche sulla pelle delle persone".

Redazione

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