Si chiamano ferie solidali e in alcuni enti pubblici, ad esempio la Regione Sardegna, sono in vigore già da alcuni anni. Dopo gli accordi con le organizzazioni sindacali e con l'approvazione del nuovo regolamento da parte della direzione saranno possibili anche nell'Asl2.
Il provvedimento dà la possibilità di cedere parte delle ferie spettanti a favore dei lavoratori che si trovino nella necessità di doverne fruire per assistere un familiare o, in caso di particolari condizioni di salute, del dipendente affetto da gravi patologie.
In particolare il Contratto collettivo nazionale dei 21 maggio 2018 del Comparto Sanità, quello del 19 dicembre 2019 dell’Area Sanità e del 17 dicembre 2020 dell’Area Funzioni Locali, prevedono la possibilità per il personale dipendente delle aziende e degli enti del servizio sanitario nazionale di cedere giornate di ferie su base volontaria ed a titolo gratuito, in tutto o in parte, ad un altro lavoratore dipendente che abbia esigenza di prestare assistenza a figli minori bisognosi di cure costanti per particolari condizioni di salute.
I lavoratori potranno cedere le giornate di ferie, nella propria disponibilità eccedenti le quattro settimane annuali di cui deve necessariamente fruire (quantificate in 8 giorni) oppure le quattro giornate di riposo per le festività soppresse.
Perché le ferie o permesse solidali siano possibili l'Asl2 doveva però dotarsi di specifico Regolamento aziendale per disciplinare questo importante strumento di welfare aziendale, a supporto dei lavoratori che abbiano l’esigenza di assistere figli minori in difficili condizioni di salute.