"La dichiarazione del presidente di Confindustria Bonomi, che intervenuto a Genova ha dichiarato che "chi è contro il rigassificatore poi vuole comunque l’energia a prezzi bassi" risultano fuori luogo e fuori contesto. Bonomi forse non è abbastanza aggiornato rispetto alla discussione politica che si è sviluppata in Liguria dove si sta discutendo dell'opportunità di spostare un rigassificatore da Piombino, dove è in attività oggi, a Savona/Vado, con forti criticità ambientali, sanitarie e di compatibilità con il tessuto economico di quell'area, senza che ci sia nessuna necessità oggettiva del trasferimento".
Cosi commentano in una nota il consigliere regionale del Partito democratico Roberto Arboscello e il consigliere regionale di Azione Pippo Rossetti.
"Soprattutto parliamo di uno spostamento che costerebbe 25 milioni di euro. Costi che graverebbero, come ha ben evidenziato Eni e come ha rimarcato FederPetroli in una nota riprendendo quanto sostenuto da Eni, sulle tasche di famiglie e imprese, proprio coloro che secondo Bonomi 'vogliono pagare poco l'energia' e che invece finirebbero per pagarla di più".
"Dovrebbe ormai essere chiaro che l’unico motivo che c’è dietro al trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado/Savona è l’interesse politico di Toti che vuole fare un favore a Meloni per ottenere il terzo mandato. In questo momento non c’è nessuna emergenza energetica e la stessa Snam un paio di settimane fa ha rassicurato parlando di stoccaggi del gas pieni al 99 per cento", concludono i due consiglieri comunali.