Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty Italia, interverrà sabato 2 dicembre 2023 alle ore17,15 alla presentazione del “Rapporto annuale 2023” di Amnesty International Italia, pubblicato da Infinito Edizioni, che raccoglie il lavoro di ricerca svolto ogni anno per documentare le violazioni dei diritti umani nel mondo.
L’evento, a ingresso libero, si terrà presso l’Auditorium “R. Baldassarre” della Biblioteca Civica “R. Deaglio” di Alassio, in piazza Airaldi e Durante, ed è organizzato dal gruppo 173 di Amnesty International Circoscrizione Liguria, con il patrocinio del Comune di Alassio.
Riccardo Noury dal 2003 è il portavoce di Amnesty International Italia, organizzazione per la difesa dei diritti umani di cui fa parte dal 1980. Ha scritto “Non sopportiamo la tortura” (Rizzoli Libri Illustrati, 2001), “Poesie da Guantánamo”(2007), “La testa altrove” (Infinito Edizioni, 2020), “La stessa lotta, la stessa ragione” (People Pub, 2020), “Molla chi boia. La lenta fine della pena di morte negli Usa” (Infinito Edizioni, 2022) e“Qatar 2022. I Mondiali dello sfruttamento” (Infinito Edizioni, 2022). È coautore di “Un errore capitale” (Edizioni Cultura della pace, 1998), “Srebrenica. La giustizia negata” (Infinito Edizioni, 2015) e “Giustizia senza confini. Crimini internazionali e lotta all’impunità” (People Pub, 2023). Ha curato “I dimenticati. Coloro che non sono ripartiti dopo la pandemia” (Infinito Edizioni, 2020) e “Le donne di Minsk” (Infinito Edizioni, 2021). Dal 2003 è responsabile dell'edizione italiana del Rapporto annuale di Amnesty International. Scrive, attraverso i suoi blog, per Corriere della Sera, Fatto Quotidiano, Focus on Africa, Articolo 21 e Pressenza. Collabora col quotidiano Domani.
I contenuti del Rapporto 2022- 2023 rivelano come i doppi standard e le risposte inadeguate alle violazioni dei diritti umani nel mondo abbiano alimentato impunità e instabilità, come nel caso dell’assordante silenzio sulla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, della mancanza d’azione rispetto a quella dell’Egitto e del rifiuto di contrastare il sistema di apartheid israeliano nei confronti dei palestinesi.
Nel suo lavoro di ricerca Amnesty International segnala anche l’uso di pesanti tattiche da parte della Cina per impedire l’azione internazionale sui crimini contro l’umanità che ha commesso, così come il fallimento delle istituzioni regionali e internazionali, favorito dagli interessi egoisti degli stati membri, di fronte alle migliaia di uccisioni in Etiopia, Myanmar e Yemen.
“L’invasione russa dell’Ucraina è un esempio agghiacciante di cosa può accadere quando gli stati ritengono di poter aggirare le norme internazionali e violare i diritti umani senza conseguenze”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Nel Rapporto viene denunciata inoltre la brutale repressione del dissenso nel mondo, mentre gli Stati non proteggono né rispettano i diritti e le donne ne pagano il prezzo “La brama con cui gli stati vogliono controllare i corpi delle donne e delle ragazze, la loro sessualità e le loro vite lascia una tremenda eredità di violenza, oppressione e riduzione delle potenzialità”, ha sottolineato Callamard, Le istituzioni internazionali non funzionano – ha aggiunto la Segretaria generale di Amnesty International “Il sistema internazionale ha bisogno di una seria riforma che rifletta la realtà odierna. Non possiamo permettere agli stati membri permanenti del Consiglio di sicurezza di trincerarsi dietro al loro potere di veto e di mantenere immutati i propri privilegi. La mancanza di trasparenza e di efficacia nel processo decisionale del Consiglio di sicurezza rende l’intero sistema aperto alle manipolazioni, agli abusi e alle disfunzioni”.